UMBERTO ECO E VARAZZE
Che Umberto Eco, scomparso lo scorso febbraio, avesse un particolare rapporto di simpatia con Varazze, particolarmente negli anni '50 e '60, quando scendeva dalla sua Alessandria per trascorrere nella nostra città le vacanze estive con la propria famiglia, ospite dell'allora Pensione Molinari, in via Carducci, lo sapevano probabilmente in pochi. Chi l'ha ricordato alla stampa nazionale è stato Gio Batta Dagnino (Mumitta), conoscitore della nostra storia cittadina e dei suoi personaggi, che ne ha disegnato l'inconfondibile figura attraverso vari momenti di quel lontano soggiorno, tra cui l'amicizia con lo storico varazzino avv. Giorgio Costa, con il quale s'intratteneva per un caffè o un amaro in piazza Beato Jacopo, dove, rimirando la statua del "nostro", gli balenò probabilmente l'idea di collocare Varazze nel suo celeberrimo " IL NOME DELLA ROSA", attraverso i panni di frà Remigio da Varagine, come ricorderanno i lettori o gli spettatori del film che ne riprese la trama. Un soggiorno ricco di suggestioni, evidentemente, che portarono a un vero amore dello scrittore per questa nostra città, rimasta ormai nella storia del cinema con il suo bel nome di Varagine, "aggiornato" poi chissà perché, nell'attuale denominazione che rifugge da quell'antica, che ben calzava per la sua suggestiva assonanza medievale. Umberto Eco ebbe anche alcuni incontri con Tino Delfino e proprio durante la stesura del suo famoso e fortunato libro, una nota in più per completare il mosaico di quella sua presenza che ci onora e che ribadisce l'importanza che riveste la nostra "Varagine" nell'ambito della storia, della letteratura e di quella scelta balneare che è stata la sua fortuna. Ci potrebbe uscire un ricordo appropriato, magari una strada o un caruggio, riandando a quel Remigio da Varagine che ha ricordato la nostra città attraverso "quel più appropriato Varagine" dalle assonanze medievali che ci riportano a nobili origini d'industrioso lavoro.
LE SCUOLE VARAZZINE PER L'ECOLOGIA
Si è concluso, con la premiazione svoltasi giovedì 3 marzo u.s., nella Sala Consiliare del Comune, il Concorso Didattico Premio Ambiente -"ECONATALE"-, riservato alle Scuole Varazzine e gestito dal CEA Parco Costiero dei Piani d'Invrea, in collaborazione con il Comune di Varazze, Assessorati all'Ambiente e alla Cultura, e il Certiquality, sorto per sensibilizzare gli alunni sul tema riciclaggio e riuso dei materiali, onde fornire agli studenti una preparazione sia a livello teorico (conoscenze e abilità) che pratico (progettazione), tramite la costruzione di elaborati/manufatti a tema natalizio. Il risultato è stato senza dubbio positivo, come dimostrato dalla mole dei lavori esposti nella stessa Sala Consiliare, merito dell'impegno e dell'entusiasmo che hanno animato l'iniziativa, surrogata dall'intelligente e qualificato apporto degli insegnanti, il tutto nella visione di una società che guarda ai problemi del presente e del futuro nell'ottica delle nuove generazioni. Dopo il saluto del Vice Sindaco Filippo Piacentini, che si è congratulato per il successo dell'iniziativa, i cui riflessi avranno un eco nel prossimo lancio della raccolta rifiuti "porta a porta", Anna Ferrando, dinamica referente ACEA, è passata alle premiazioni, i cui risultati sono i seguenti: Primo premio Sez. A. pari merito: "PRESEPE": Classe 2C. e "ALBERO", classe 1B; Primo premio Sez. B": "ALBERI", Scuola materna paritaria San Nazario.- Secondo premio Sez. A: "ALBERI", classe 1D; Secondo premio Sez. B: classe 1B. Come annunciato dalla referente ACEA, la suddetta iniziativa avrà due nuove sezioni di prossima attivazione, legate alla scoperta e valorizzazione del territorio, con specifico riferimento alla componente della biodiversità ed eccellenze del parco costiero. Complimenti vivissimi per questi indirizzi e traguardi in tema di ecologia che investono direttamente i giovani, nuova vitale frontiera per il mondo di domani.
DON RAUL MAFFEIS, UN SANTO (NON ANCORA) UFFICIALE
"Quando pregate, dopo il Signore, Gesù, la Madonna e Don Bosco, non dimenticate di rivolgervi a don Raul Maffeis, sicuramente un Santo, che portò a Varazze la sua forte salesianità tra i giovani, per i quali si spese in ogni modo e maniera finché le forze lo sostennero, ammalato com'era e continuamente in lotta per portare avanti la sua vocazione di serio e preparato educatore." Queste le parole di Don Umberto Berloffa, l'indimenticabile direttore dell'Oratorio Salesiano, che nella sua lunga militanza apostolica ebbe modo di conoscere in profondità il variegato mondo che si di svolgeva attorno e dentro il proprio campo d'azione. Nato a Berisso La Plata, l'11 aprile 1924, a due anni ritornò in Italia con i genitori e precisamente a Firenze, dove frequentò l'Oratorio Salesiano e percorse gli studi ginnasiali, dopo la scuola elementare pubblica. L'innamoramento per lo stile e il metodo di Don Bosco, lo portò inevitabilmente alla vocazione sacerdotale, alla quale diede tutto se stesso, nonostante la salute malferma che lo costrinse più volte al ricovero in ospedale. Varazze, don Maffeis insegnò al Collegio Don Bosco, ma le sue doti di sottile psicologo lo portava a intrattenersi con i giovani anche fuori della cerchia salesiana vera e propria, interessandosi delle problematiche angustiavano anche coloro che non frequentavano il collegio e l'oratorio. Il sudore che gli imperlava la fronte denunciava il suo stato sempre più precario di salute, ma continuò nella sua missione con tenacia finché, a soli 58 anni, spirò a Sondrio, circondato dall'affetto e da una crescente venerazione che ne indicavano, come ricordava Don Berloffa, un semplice ma efficace strumento di Dio per l'educazione dei giovani. Un grande cuore nel donarsi, questo, in sintesi, don Raul Maffeis, che molti ex allievi ed ex oratoriani ricordano ringraziandolo per quanto ricevuto e che gli si rivolgono come ad un vero Santo.
UN INEDITO SU SANTA CATERINA A VARAZZE?
In un vecchio baule dimenticato in una soffitta recentemente ristrutturata, pare sia emerse un inedito sul soggiorno di Santa Caterina a Varazze, uno scritto che con non poca fatica è stato tradotto e reso abbastanza comprensibile e che lo proponiamo ai lettori con qualche riserva sulla sua autenticità. Si tratta di un poema in endecasillabi, che ricorda lo "stil novo" trecentesco, dal titolo "DEL PERCHÈ LO CULTO A SANTA CATERINA A VARAGINE", che sarebbe stato scritto, probabilmente, da uno storico.locale a memoria futura. "In mia cittade un dì venne una donna/ nomata Caterina Benincasa/ che di ritorno da quel di Avignonna/ trovò la cinta 'nter da peste invasa./ Varagine si era la cittade/ che lo mal portava a nocumento/ e l'erbe in su le porte avea non rade/ per abbandono verso salvamento./ Fu allor che Caterina, donna santa,/ s'impietosisse per si gran sventura/ e in Santo Ambosio cun preghiera tanta/ allontanò lo mal con man sicura./ E chi se lo portasse d'altri lochi/ lo riportasse seco sanza effetto/ e tosto finì lo brillar di fochi/ che abbruciavan quel che era infetto./ Patrona di Varagine fu eletta/ la senese mantellata Caterina/ e per lo suo voler la chiesa eretta/ per Santa Trinitade ov'è marina" Sarà uno scritto autentico? Forse non lo sapremo mai, ma intanto siamo ritornati, come in una macchina del tempo, a quella visita che ha inciso profondamente nella nostra storia e nella nostra tradizione, il chè, di questi tempi così tetri e piatti, ha il dono di ridarci un soffio di poesia con l'eco di antiche parlate...
NUOVO LIBRO DI MARIO TRAVERSI
Sabato 9 aprile c.a., alle ore 17,00, presso la Biblioteca Civica "E. Montale", a cura de U Campanin Russu, con il patrocinio del Comune di Varazze - Assessorato alla Cultura, verrà presentato il nuovo libro di poesie dialettali "IN SCIÖ FA DA SEIA" (Dife Grafica) di Mario Traversi, versi che riportano a meditazioni sul passato, ma anche sul presente e sul futuro della nostra città e della nostra Liguria, il tutto illustrato con fotografie di fatti e di personaggi che ne sono l'essenziale e opportuna cornice. Cittadini e gentili ospiti sono cordialmente invitati.
DALL'ECUADOR NOTIZIE CONFORTANTI (Quando le iniziative funzionano)
Puntuale per raccontarci come va nella missione comboniana di Quito, in Ecuador, la nostra concittadina suor Daniela Maccari ci ha inviato gli auguri di buona Pasqua, spiegandoci, nella sua funzione a livello nazionale con la Pastorale "Afro", di aver trascorso la Settimana Santa tra la popolazione di Buena Esperanza, ai piedi del vulcano Cayambe, celebrando i sacri riti con l'Eucarestia lasciatagli dal parroco, poi ritornato fra di loro per celebrarla a Pasqua (si fa quel che si può, evidentemente, quando i sacerdoti sono pochi "n.d.r.") Ma soprattutto, suor Daniela ci informa sul buon esito della missione, che ha permesso ad alcune ragazze di conseguire importanti risultati negli studi per raggiungere obbiettivi di promozione culturale e sociale, laddove ciò non sarebbe possibile senza l'aiuto degli amici che anche da Varazze ogni mese non le fanno mancare il loro contributo. A tale proposito, cita il caso di Lorena, 19 anni, che appartiene ad una famiglia di braccianti senza casa e senza stipendio, uomini e donne che lavorano nelle piantagioni di canna da zucchero, di banane e di caffè, che alla fine della settimana ricevono un po' di "paneta" (lo zucchero grezzo) e latte, moneta di scambio nei paesi vicini per guadagnarsi il necessario per tirare avanti. La ragazza è riuscita, nonostante dette condizioni, a superare gli studi liceali e continuerà, al pari di altre giovani, a perfezionare la propria preparazione per diplomarsi infermiera e dedicarsi alla propria comunità Tutto questo ci riporta alla nostra situazione mediterranea e all'esodo di intere popolazioni verso l'Europa, quando, con una politica seria ed efficace, potremmo aiutarle a progredire nel proprio paese, evitando i drammi e i lutti che tutti conosciamo. Grazie Daniela Maccari, misionera comboniana, che nel suo piccolo fa cose grandi ed esemplari. Continueremo ad appoggiarla affinchè certi semi di saggezza socio-economica possano attecchire anche dalle nostre parti. Auguri di buon lavoro e a risentirci presto.(per informazioni rivolgersi alla Bottega Equosolidale "Amandla" di via Mameli).
ECCEZIONALE PESCA A VARAZZE
Un magnifico esemplare di pesce Volpe della lunghezza di mt. 3,80 e del peso di circa 2 Ql., è caduto nelle reti dei fratelli Francesco e Roberto Vallerga, nostri concittadini, meglio conosciuti come "Persegà", coadiuvati da Matteo Cecchini. La cattura è avvenuta l'11 marzo scorso nelle acque antistanti la colonia Bergamaschi, al confine con Celle Ligure, un tratto di mare profondo che già in passato aveva conosciuto la presenza di grossi pesci della famiglia degli squaloidi, con un fatto tragico nel lontano 1924. "Il pesce", ha dichiarato Francesco," è rimasto impigliato nella rete da imbrocco chiamata "100 maglie", giapponese, una trappola dalla quale è quasi impossibile uscirne." Dopo la cattura, il pesce volpe è stato portato al mercato ittico di Genova e acquistato dalla Cooperativa Pescatori di Camogli, specializzata nella trattazione di prede di grossa taglia. Soddisfazione più che giustificata per il nuovo exploit dei "Persegà", pescatori che si tramandano da padre in figlio questo non facile e certamente faticoso mestiere, che conferma la loro capacità e l'amore per il mare. Complimenti.
PER RICORDARE I NOSTRI EROI DEL MARE
Sabato 12 marzo u.s., organizzata dall'A.N.M.I. (Associazione Nazionale Marinai d'Italia), sezione di Varazze, con il patrocinio del Comune, ha preso corpo una significativa manifestazione di dovuto omaggio per ricordare tre nostri concittadini che hanno onorato Varazze sul mare e precisamente Michelangelo Corosu, Gerolamo Delfino e Lazzaro Parodi. Dopo la deposizione di una corona d'alloro al Monumento ai Caduti sul Mare, in viale Paolo Cappa, il corteo ha raggiunto la Biblioteca Civica, dove il Com.te Stefano Giacobbe ha ripercorso i diversi itinerari dei protagonisti, soffermandosi sui comportamenti che ne hanno fatto dei simboli di autentica eroicità. Michelangelo Corosu, classe 1915, Sottotenente di vascello, comandante in seconda della torpediniera "Vega", perì nell'affondamento della sua unità il 10 gennaio 1941, nel canale di Sicilia, dopo essersi prodigato sino all'ultimo per il salvataggio dell'equipaggio, rinunciando al suo salvagente per darlo ad un marinaio. Medaglia d'Argento al V.M. (La sezione ANMI di Varazze porta il suo nome) Gerolamo Delfino, cl. 1898, Cap, di Corvetta (poi di Fregata), già comandante della prestigiosa nave scuola "Amerigo Vespucci", fu protagonista di numerose azioni di guerra, fra cui il salvataggio degli alpini del BTG Gemona imbarcati sulla nave Galilea in navigazione dalla Grecia all'Italia, silurata nel mar Ionio il 28 marzo 1942, evento che lo portò a contravvenire agli ordini di Supermarina (il convoglio di cui faceva parte la sua nave, il cacciatorpediniere Mosto, non si doveva fermare per alcuna ragione...), permettendo così di salvare numerosi alpini e manovrando successivamente per dare la caccia al sottomarino nemico. Detta azione, opportunamente interpretata come azione umanitaria e di guerra, fu premiata con tre Medaglie di Bronzo e la Croce di Guerra al V.M.. Infine Lazzaro Parodi, classe 1927, Comandante della petroliera Luisa, che il 5 giugno 1965, nel porto iraniano di Bandar Mashour, portò la sua nave a staccarsi dalle banchine per un incendio che era scoppiato a bordo, evitando così una catastrofe che avrebbe coinvolto l'intera zona petrolifera, sacrificando la propria vita e quella di alcuni membri dell'equipaggio, con un atto che fu citato ad esempio di tutte le marinerie del mondo e che gli valse la "Stella al Merito del Lavoro"; l"Ancora d'oro", il "San Giorgio d'oro", la decorazione "Courage on the Sea" e la "International Award" alla memoria. La conferenza del Com.te Giacobbe è stata introdotta dall'Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno, "motore" di tutte le iniziative culturali della città, e dal presidente A.N.M.I. Dario Gatti, che ha ricordato i prossimi appuntamenti dell'associazione, tra cui, in settembre, il "Malucello day". Tre copie di uno studio-ricordo su altri meritevoli uomini di mare di Varazze, redatto dal Com.te. Stefano Giacobbe, sono state donate rispettivamente al Comune di Varazze e ai Marinai d'Italia. Un signorile rinfresco ha concluso la toccante e riuscita manifestazione.
SAN GIUSEPPE CHIAMA SANTA CATERINA
In una splendida giornata di sole, sabato 19 marzo u.s., San Giuseppe è uscito in forma solenne dall'Oratorio a Lui dedicato, portando lungo le vie cittadine una ventata di ottimismo e facendo riecheggiare il classico ritornello "Se o sciorte Beppin, o sciorte anche Catainin", frase augurale per la festa patronale di Santa Caterina da Siena del prossimo 30 aprile. Speriamo sia così, e intanto registriamo il successo di fede e di popolo che ha accompagnato la processione del patrono dei falegnami e dei maestri d'ascia, il tutto in una giornata particolarmente felice per Varazze, ritornata a respirare la calda atmosfera degli anni '50, quando S. Giuseppe, allora giorno festivo, coincideva con la Milano Sanremo e la città "sentiva" veramente il fremito della primavera, con i milanesi che arrivavano per prenotare alberghi e appartamenti in vista della stagione balneare. Molti i turisti, infatti, che hanno invaso i carruggi dal Solaro al Borgo e a San Nazario, nonché la spiaggia di levante e di ponente, un buon auspicio per la prossima estate. La rete commerciale e quella alberghiera ne hanno sicuramente tratto vantaggio in un momento incerto per la nostra economia, cauto ma importante soffio che ci invita ad accantonare, almeno per il momento, il proverbiale "mugugno" e ad aprirci ad un incoraggiante sorriso.
SUGGESTIVA BENEDIZIONE DELLE PALME A SAN BARTOLOMEO
Sembrava di essere in Palestina ai tempi di Gesù, sabato 19 marzo in piazza San Bartolomeo, in occasione della benedizione delle palme, celebrata sulla piazza antistante l'Oratorio con una folla festante che alzava ramoscelli di ulivi e i classici palmieri, benedetti da frà Candido Capitano (O.P.) in una suggestiva cerimonia che nella sua semplicità, richiamandosi al Vangelo di Luca, ha catturato emotivamente i presenti, compresi dell'importanza che rivestiva non soltanto il gesto, ma anche e soprattutto la riaffermazione di una fede popolare genuina che da due millenni continua ad alimentarsi nel ricordo di quella meravigliosa marcia trionfale di Gesù su un tappeto di palme e di fiori. Soprattutto di questi tempi così difficili, fanno bene allo spirito queste manifestazioni "in plein air", quasi una sfida all'indifferenza dei troppi tiepidi che guardano con snobistica sufficienza chi ancora crede e vive nei proprio valori.
AMMIRAZIONE PER VILLA CILEA NELLA GIORNATA DEL F.A.I.
Ci voleva la giornata del FAI per fare aprire Villa Cilea al pubblico, domenica 20 marzo, u.s., evento che ha riscosso ampio successo con una punta altissima di visitatori che hanno potuto ammirare l'interno finemente decorato da Luigi de Servi (lo stesso che dipinse due importanti affreschi nella vicina chiesa della S.S. Trinità (S. Caterina), oltre, naturalmente, lo studio del musicista e l'arredamento che ancora vi è conservato, tra cui il pianoforte sul quale Cilea compose molte delle sue più belle pagine musicali. E proprio su quel magico pianoforte il M° Loris Orlando, accompagnato dalla flautista Paola Guatti, ha fatto risentire le immortali note di Francesco Cilea, riportando il folto uditorio in una Varazze di tanto fa e ad una delicata storia d'amore che unì per la vita il Maestro a Rosa Lavarello, figlia dell'armatore Francesco Lavarello, che a Varazze fece costruire numerosi brigantini e trasformare un'antica dimora nella splendida Villa, oggi proprietà della SIAE che ne ha permesso gentilmente la visita. Plauso al Comune di Varazze Assessorato alla Cultura, con la presenza della titolare Mariangela Calcagno, e ai bravissimi e preparati volontari del FAI (delegata della sezione savonese Virginia Satragno), per questa felice giornata "del bello" degnamente accompagnata da un concerto di alta classe, che ci auguriamo si possa ripetere, poiché "una lampada non si nasconde sotto il moggio"; la sua funzione è dare luce e conoscenza per la gioia degli occhi e dello spirito.
UNA VITA DI CORSA - FAUSTO COPPI E IL CICLISMO IN LIGURIA
Con questo significativo titolo, si è svolto, domenica 20 marzo u.s. alle ore 16,30, nella sala convegni di Palazzo Beato Jacopo, un "CONVEGNO TEMATICO" a settant'anni dalla prima vittoria di Fausto Coppi nella "Milano-Sanremo del 1946, organizzato dal Comune di Varazze con il contributo organizzativo di ENTEL Mcl (Ente Nazionale per il Tempo Libero - Delegazione Regionale della Liguria, che ha richiamato gli irriducibili suiveurs del pedale, anziani e giovani, in una cavalcata a ritroso nel tempo, coordinata dall'Arch. Alessandro Casareto, Presidente Regionale del suddetto Entel Liguria, figura ben nota a Varazze per alcune conferenze di carattere storico nell'ambito degli incontri culturali del Campanin Russu. Il Convegno era anche incentrato sull'Attestato d'Onore alla memoria a Fausto Coppi, gloria del ciclismo italiano, che dovevasi consegnarsi al figlio del Campionissimo, Faustino, ma un improvviso impegno familiare dello stesso, non ne ha permesso l'attesa esecuzione, nulla togliendo però al successo della manifestazione che si è svolta secondo un programma ben articolato di interventi, iniziatosi con il saluto dell'Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno, cui ha fatto seguito il dott. Carlo Delfino, ben noto esperto e appassionato di ciclismo e anima della manifestazione, che ha illustrato le tappe fondamentali, sportive e umane, del Campionissimo, ricordando come la documentazione fotografica del suo libro "Coppi in Riviera", era opera dell'indimenticabile fotoreporter varazzino Sandro Contini, senza la quale non sarebbe stato possibile detta pubblicazione, (era presente la figlia di Contini, Anna) Ha quindi preso la parola Ezio Zanenga, autore del recentissimo "Libro dei Libri", censimento bibliografico di Fausto Coppi, un'opera preziosa che riporta tutto il "Palmares" di Fausto. Presente in sala, Mario Traversi, testimone del soggiorno di Coppi a Varazze, ha ricordato alcuni gustosi episodi e di Fausto e di Serse, seguito dallo scrittore di Tortona Gianni Rossi, anch'egli preziosa testimonianza del figlio di Castellania, e dal Sindaco di Varazze Alessandro Bozzano che ha sottolineato gli stretti legami della città con il Campionissimo. In ricordo di Fausto Coppi il gruppo Ligurian Sea Jazz Set, composto da Pia Perez Almeida (cantante), Franco Asturi (sax tenore), Alberto Falabrino (chitarra basso), Paolo Falabrino (batteria) e Ruggero Licata (chitarra) ha offerto un delizioso concerto, preceduto dalla "Suite alla Primavera" eseguita da Ruggero Licata Caruso in onore di Faustino, nato in Argentina, mentre Pia Perez Almeida ha cantato un brano della tradizione sudamericana. Scambi di doni, attestato consegnato pro tempore al Sindaco, per la successiva consegna a Faustino Coppi e un appropriato rinfresco hanno concluso il Convegno Tematico con ampia soddisfazione del pubblico e di chi non dimentica quel glorioso passato di Fausto Coppi e di quella Varazze "biancoceleste."
ELEZIONI AL CAMPANIN RUSSU
Come annunciato nel numero scorso del Giornalino, martedì 22 marzo si è svolta, presso la sede sociale di via S.G. Bosco, l'Assemblea Generale de "U Campanin Russu" per discutere il seguente O.d.G. 1) Relazione morale anno 2015; - 2) Relazione economico/finanziaria anno 2015; - Elezione per il rinnovo del Consiglio Direttivo per il triennio 2016/2018; - 4) Approvazione del nuovo Statuto Sociale. 5) Varie ed eventuali. Dopo le due relazioni svolte rispettivamente dal Presidente uscente Giovanni Ghione e G.B. Giusto, approvate all'unanimità, si è passati alle votazioni per eleggere i sette componenti del C.D, con il seguente risultato: Ettore Candela, Bertino Conforti, Giovanni Ghione, G.B. Giusto, Adriano Mantero, Tomaso Pastorino, Mario Traversi. Gli eletti si riuniranno prossimamente per la distribuzione delle cariche nel nuovo Consiglio Direttivo, la cui composizione apparirà nel numero di maggio del Giornalino. Il nuovo Statuto Sociale, di cui al punto 4) dell'O.d.G., è stato quindi approvato all'unanimità.
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