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DIALETTO NELLE SCUOLE PRIMARIE

06.06.2024 11:32

Il 4 giugno nell’aula magna della Scuola Primaria di Varazze si è svolta la giornata di chiusura del progetto “Il dialetto nella scuola”, attuato nel mese di marzo e fortemente voluto dal presidente dell’Associazione U Campanin Russu, Giovanni Ghione, e a cui aveva partecipato uno staff composto da Roby Ciarlo, Gianni Giusto, Paolo Monchieri, Mario Traversi e Giuseppina Damele, con il sostegno e la collaborazione dell’assessore alla cultura Mariangela Calcagno. Il progetto si è potuto realizzare anche grazie alla sensibilità e alla disponibilità della dirigenza scolastica, nelle persone della sig. Valeria Giusto e del dott. Andrea Caradonna, nonché delle insegnanti Rosella Michero, Sandra Bertone e Marina Bottanelli, che hanno dimostrato di credere nel valore di questa iniziativa. Le classi coinvolte sono state la 5°A, la 5°C, la 5°D, che avevano già attuato un percorso simile l’anno scorso, e la 4°C new entry. In tutte e quattro le classi i bambini si sono dimostrati attenti e interessati, desiderosi di conoscere e imparare, anche se alquanto digiuni in fatto di dialetto. Al saggio di chiusura del percorso, a cui il Campanin Russu è stato invitato, hanno voluto dimostrare ciò che avevano imparato in dialetto: i proverbi e i nomi dei mesi e dei giorni. Alcuni hanno recitato e mimato le favole in dialetto che erano state loro insegnate. Poi tutti i ragazzini delle quattro classi hanno cantato Vaze te veuggio ben, una canzone composta da Carlo Ghigliotti con musica di Antonio Pino. Per il Campanin Russo è stato un grande piacere essere presente al saggio, anche per verificare la validità del progetto e dell’impegno che l’Associazione ha profuso in esso, in quanto crede che la lingua genovese debba restare una lingua “viva”, ed è per questo che si vuole presentare nelle scuole.  Ci si può chiedere che significato possa avere insegnare il genovese a scuola, che è frequentata anche da molti bambini che non hanno nulla in comune con la tradizione ligure, perché provengono da famiglie provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. La risposta è che non si ha la pretesa di riuscire a far parlare in dialetto i ragazzini, ma si spera di suscitare in loro, se non altro, la curiosità di conoscere e di approfondire la lingua del territorio in cui vivono e che è stata, ed è, il veicolo della nostra storia. È per questo che il Campanin Russu, in accordo con la dirigenza e le insegnanti della Scuola primaria, desidera portare avanti questo progetto e realizzarlo sempre meglio, come ha espresso il presidente Ghione alla fine della riuscita manifestazione.

                  

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