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FEBBRAIO 2015 - A VOXE DU CAMPANIN

15.02.2015 00:25

FESTA MEDIEVALE AL SOLARO

Venerdì 2 gennaio 2015, nonostante le tecnologie avanzate che guardano al futuro, il Solaro ha voluto fare un passo indietro, riproponendo la tipica atmosfera di uno spaccato medievale, con tanto di figuranti in abiti del '300, antiche botteghe che esponevano merci e generi alimentari, nonché balli popolari che hanno animato piazza San Bartolomeo, in un via vai allegro e vociante sino al tramonto. Alcuni vecchi mestieri sono stati la cornice di questa riuscita rappresentazione del nostro passato, unitamente al classico Lûnäio de Väze del Campanin Russu esposto su un caratteristico carrettino che si usava per la vendita del pesce lungo i caruggi
della Varagine che fu. Bella e fortemente socializzante, questa ennesima manifestazione organizzata dal Solaro, che ha coinvolto cittadini e ospiti in un colorato carosello di benvenuto al nuovo anno.

SIAMO A MIAMI? NO, A  VARAZZE

Sembrava di essere su una spiaggia di Miami, domenica 4 gennaio u.s. e invece si trattava di Varazze, letteralmente invasa da migliaia di turisti, che hanno approfittato della stupenda giornata di sole e di una temperatura veramente "Floridiana", per trascorrere sulla spiaggia ore indimenticabili, catturate dagli onnipresenti cellulari. Viva soddisfazione di negozi ed esercizi pubblici per questa salutare ondata di presenze turistiche, che hanno ridato tono e fiducia all'intera città, auspicato prologo di una stagione che si spera sia portatrice di un ritrovato benessere che lasci alle spalle la nera signora della crisi.

UN PROTETTORE PER OGNI FEDELE DI SAN DOMENICO

Giovedì 6 gennaio, festa dell'Epifania, alle ore 15,30, presso l'Aula Capitolare "Santa Caterina da Siena" del Convento di San Domenico, si è svolta l'annuale cerimonia della dedicazione di un Santo o Beato Domenicano ad ogni membro dell'Ordine: Sacerdoti e Terziarie, nonché ai fedeli presenti a detto appuntamento. Dopo l'introduzione di padre Daniele Mazzoleni e le preghiere di preparazione, tutti i presenti hanno potuto scegliere, da un apposito cestino, un "Santino" che li accompagnerà durante tutto l'anno, quale protettore e suggeritore di comportamenti di fede e di impegno caritativo. Una cerimonia densa di significati, propria dell'Ordine Domenicano, che ha visto una folta partecipazione nell'atmosfera di una viva e vera religiosità e, per ciascuno dei presenti, l'avvio di un cammino nel nuovo anno con l'assistenza "personale" di un protettore al quale rivolgersi, cercando di seguirne i suggerimenti riportati nell'immagine raccolta a caso dal cestino. (Ma il caso, a volte, può essere l'indicazione di un percorso "proprio per quella persona..." Chissà ?) Oltre al priore padre Daniele Mazzoleni, erano presenti padre Lorenzo Paolino Minetti, padre Cristoforo Mezzasalma, frà Candido Capitano e la priora del Terz'Ordine Domenicano di Varazze Teresa Bruzzone, nonché il numeroso gruppo delle attive sue consorelle.

DUE GRUPPI DI MEDICI PER  EBOLOWA

Spedizione in grande di un corpo sanitario per Ebolowa, in Camerun, per curare gli ammalati della Missione
Salesiana che agisce in quel vasto territorio da parecchi anni, in una vera gara di solidarietà umana coordinata dal nostro concittadino Elia Vallino. La partenza del primo gruppo è avvenuta il 17 gennaio 2015 e consta di nove dottori, tra cui un ginecologo, due chirurgi. due anestesisti, un infettologo, un dottore generalista, due infermieri e un tecnico elettronico (da Senigallia). Il secondo gruppo giunto, ad Ebolowa il 31 gennaio, è composto dal Primario infettologo di Savona, un chirurgo, un anestesista, un infermiere di sala
operatoria (da Frosinone), un Pediatra (da Torino), una Ginecologa, un dottore generalista, un nutrizionista e un infermiere di sala operatoria. Il ritorno è previsto per il 15 febbraio 2015. Riassumendo: il primo gruppo è formato da nove dottori ed un tecnico, oltre il nostro Elia, mentre il secondo gruppo si avvale di altri nove dottori, sempre surrogati dalla presenza ed esperienza logistica di Vallino. Una compagine di professionisti, dunque, partiti in quella terra di missione a totale, proprie spese, spinte da quell'altruismo che poggia le sue basi nella fratellanza umana e nel Vangelo attivo e dove la vita è una sofferta conquista giorno per giorno. I progetti in via di preparazione e di esecuzione per la Missione di Ebolowa sono ben 8, tra cui, il n°4, già
confermato dagli amici dell'associazione Graziella Moroni di Legnano, comprende il finanziamento dell'attrezzatura elettronica per l'officina auto della missione, il cui capo è Charles, cche aveva fatto lo stage nell'officina ErreAuto di Varazze. Forse il Comune di Legnano, "spiega Elia Vallino", che è gemellato con Ebolowa da 50 anni, finanzierà un progetto da definire per ricordare l'evento." Restano primari i punti chiavi di questa ormai storica iniziativa umanitaria partita da Varazze, e sono 1) Le adozioni a distanza; 2) La cura agli ammalati; 3) La costruzione di pozzi: 4) L'attrezzatura per diagnostica auto. L'impegno per Ebolowa continua e Varazze può essere fiera di essere nelle prime posizioni di questa grande opera di aiuto in favore di chi guarda al fratello europeo come ad una speranza di vita e di dignità umana.    

IN RICORDO DI TONINO OLIVIERI

A dieci anni dalla sua scomparsa, sabato 21 febbraio, alle ore 16, presso la Biblioteca Civica "E. Montale",
verrà ricordato Antonio (Tonino) Olivieri, concittadino che tanto si adoperò per la conoscenza della nostra storia e dei suoi personaggi, da Santa Caterina da Siena, al Beato Jacopo, al Cap.G.B. Cerruti, i fratelli Gaggino, ecc. approfondendone con una particolare e capillare ricerca gli aspetti più significativi e non sempre riportati dalle cronache del tempo. Olivieri, nato a Varazze il 13 giugno 1942, morì il 24 febbraio 2005. a soli 63 anni, a Genova, dove si era trasferito per lavoro, mai tralasciando di interessarsi della
storia della sua terra, che lo vide, ancora adolescente, partecipare alle prime recite sulla vita della nostra Patrona, organizzando inoltre conferenze e mostre sulla figura e le opere del Beato Jacopo, del quale ritrovò la pietra tombale, ora esposta nel museo di S. Agostino di Genova. Per il Cap.G.B. Cerruti curò la ristampa anastatica de "Nel paese dei veleni e dei cacciatori di teste", allestendo varie mostre sulla sua vita Tanto lavoro e una ricca eredità per le future generazioni, questa la vita di Tonino Olivieri, nominato dal Presidente della Repubblica Cavaliere del Lavoro e per il quale, giustamente, Varazze ne fa memoria su iniziativa del "Centro Studi Beato Jacopo", "U Campanin Russu", (di cui fu Socio Onorario), "dell'Associazione dei Caterinati di Varazze"(che lo nominò Caterinato d'Onore insieme al Dott. Giuseppe Massone) e dell'"Associazione Sacre Rappresentazioni di S. Caterina da Siena." Per lunghi anni fu Presidente dei Caterinati di Genova e resse anche la "Cattedra Cateriniana" presso la Sala Franzoniana di Genova, città dove formò la propria famiglia e
seppe circondarsi di molte amicizie e di meritati apprezzamenti per l'impegno e la serietà dei suoi studi. La conferenza avrà un prologo alle ore 16, al numero civico 28 di via Busci, casa natale di Olivieri, sulla facciata della quale verrà posta una targa  ricordo.

S. ANTONIO. ANIMALI AUTO E MOTO BENEDETTI IN S. BARTOLOMEO

Simpatica e riuscitissima cerimonia, sabato 17 gennaio, presso l'Oratorio di San Bartolomeo, in occasione
della ricorrenza di S. Antonio abate, protettore degli animali. Molti i cani di ogni razza e dimensione che hanno fatto da cornice alla bella manifestazione, ma non mancavano i cavalli, scesi da Alpicella, i taxi e le auto della Croce Rossa, le motociclette dei Vigili Urbani con il Comandante Stefano Carattino e il Sindaco Alessandro Bozzano. Nella mattinata, sul sagrato della chiesa, una mostra fotografica retrospettiva su analoghe, passate cerimonie, ha richiamato l'interesse di cittadini e ospiti, occasione di ritrovati volti, purtroppo quasi tutti scomparsi, e di scooter e moto i cui modelli denunciavano l'età felice degli anni '50 e '60, oltre a personaggi legati a mestieri della vecchia Varazze, quali i carrettieri e i vetturini. Frà Candido Capitani, coadiuvato dal priore di S. Bartolomeo Simone Prato e dai confratelli, ha avuto il suo da fare per destreggiarsi nell'allegra e vociante sarabanda di queste creature del Signore, le quali, come giustamente ha ricordato, "ci accompagnano fedelmente nella nostra vita di tutti i giorni". La distribuzione del pane e del sale benedetti ha concluso la festa di S. Antonio abate, contitolare dell'Oratorio di S. Bartolomeo.

DOPPIO LUTTO AL SOLARO PER  BACICIN E TONINA 

Se ne sono andati quasi insieme, a pochi giorni l'uno dall'altra, così com'erano vissuti, Gio Batta Cerruti
(Bacicin) e sua moglie Antonietta Parodi (Tonina), Confratelli Anziani di San Bartolomeo, per lunghi anni colonne della suddetta Confraternita e custodi di usi e costumi legati alla Varazze di ieri, personaggi di quel Solaro che non demorde e continua a guardare avanti, senza dimenticarsi del suo passato. Bacicin, abile maestro d'ascia, dopo una vita di lavoro presso i Cantieri Baglietto, aveva continuato a vivere nella cornice del mare, confezionando con innata abilità reti da pesca, palamiti e reti, nonché stupendi modelli di imbarcazioni di tutti i tipi, un'arte in cui le sue mani sapevano comporre arpeggi di squisita fatture. Non meno apprezzate le mani di Tonina, nel religioso e caritativo sgranar di Rosari, tanto in San Bartolomeo che a Santa Caterina, in funzioni religiose per defunti e feste patronali, la lotteria, ecc. (come ricordato dal priore Simone Prato e da frà Candido Capitani). Due vite insincronia d'impegni e di quell'amore per la famiglia che resta come esempio non solo per il Solaro ma per l'intera città. Con la scomparsa di Bacicin e di Tonina, Varazze perde due delle sue più tipiche e amate figure che ben rappresentavano quel mondo dove l'anima delle piazzette e dei caruggi pulsava di una vita semplice e vera, ricca di valori umani e di senso comunitario. Si chiude così un'altra pagina del grande libro di storia cittadina e di ricordi. Ai loro funerali, svoltisi in San Bartolomeo rispettivamente domenica 18 e mercoledì 28 gennaio, la folta partecipazione di amici e conoscenti, dei Padri Domenicani e dei Confratelli, è stata la prova più che evidente della stima e dell'affetto di cui Bacicin e Tonina erano circondati. La Redazione del Giornalino porge sentite condoglianze alla figlia Rosa, ai nipoti Giovanni e Mauro, ai parenti e amici tutti.                                    

POMELLO E GASSETTA

Se m'arregordo ancon da sò casetta/
pittûä de rêuza là davanti a-o porto?/ Paivan o pomello co-a gassetta./ Tûtta
'na vitta sensa fäse ûn torto/ ûnn-a stöia d'amô continua e netta/ l'ommo o
l'ëa Giacomin e l'ê Zabetta,/ ma ûn brûtto giorno ûn di duì o l'è morto/./
Pöveo pomello, appeiso a ûn fî smangiòu/ pe quattro giorni, a-o giacchê da
vitta,/ o l'à rescistïo, poi o s'è sc-ciancòu./ sensa sciäto, lesto comme 'na
lippa/ ûnn-a mattin de bon'ôa o l'è xuòu/ lasciù pe riappontâse a Zabeletta.

VARAZZE PORTA FORTUNA!

Era venuta a Varazze a luglio dell'anno scorso, Alma Maria Pavan, dalla sua Motta Visconti, in provincia di Milano, e, tra un tuffo e l'altro, aveva fatto una capatina a Corte di Mare per qualche acquisto. Fortuna
ha voluto che pescasse un "gratta e vinci" di un concorso organizzato dalla direzione del centro commerciale che le ha fatto lentamente apparire il premio messo in palio: una fiammante autovettura Suzuky Alto. Brindisi e hurrà più che giustificati per l'ospite della spiaggia varazzina, alla quale verrà consegnata l'auto sabato 6 febbraio p.v. Congratulazioni. Quando si dice che Varazze porta fortuna!

UNA PRIMAVERA TRADITA

Con questo titolo, apparso sul n°1 - gennaio 2015, del periodico "A Compagna" di Genova, il gran cancelliere
dell'omonimo sodalizio, Maurizio Daccà, ha introdotto, in occasione della cerimonia del Confuoco 2014, l'amaro ricordo della fine della Repubblica di Genova, notizia giunta il 25 dicembre 1815 e comunicata alla cittadinanza il giorno dopo, 26 dicembre: "regalo di Natale" del Congresso di Vienna ai genovesi dopo il tramonto di Napoleone Bonaparte. "Orbene", scrive Daccà, "A Compagna, nella triste ricorrenza dei 200 anni dalla fine, deve doverosamente far notare che gli oltre 700 anni di gloriosa storia della Repubblica di Genova
sono stati sì cancellati dalle potenze vincitrici, ma con un atto proditorio, trattando la faccenda come un evento di poco conto. Oggi si direbbe danni collaterali." Il ricordo continua con le speranze e le illusioni del popolo genovese, al quale Lord Bentinck, con il celebre proclama del 26 aprile 1814, annunciava il ripristino della Repubblica come esisteva nel 1797, e la creazione di un governo provvisorio presieduto da Gerolamo Serra. Purtroppo la soluzione definitiva fu demandata, come sappiamo, al Congresso di Vienna, che decise in ben altro modo, in incontri separati e piuttosto personali, secondo la parola d'ordine "Conservare progredendo", il ché portò all'annessione della Repubblica di Genova al regno Sabaudo, il quale "ne accettò" graziosamente il dono, nonostante la strenua difesa opposta da Antonio Brignole Sale, Agostino Pareto e Giorgio Gallesio, tanto a Londra che a Parigi. "Così si fece passare in sordina il misfatto della cancellazione della Repubblica di Genova,"continua Maurizio Daccà." In seguito si sarebbe detto che la decisione sulla
sorte degli stati "liberati" spettava alla Potenze liberatrici e non ai singoli liberatori." Una pagina di storia che coinvolge tutti i liguri, aggiungiamo noi "rivieraschi", "privati di quell'indipendenza con delle scelte che andavano contro i sentimenti di libertà nati dalla Rivoluzione Francese.", come spiega ancora Daccà  Un plauso agli amici de "A Compagna", al Cancelliere Maurizio Daccà e al presidente Franco Bampi (stesso
ricordo, in lingua genovese, fatto al Confuoco), che hanno giustamente ricordato e stigmatizzato questa pagina dolorosa della nostra Liguria, che ci siamo premurati di offrila ai nostri lettori, soprattutto ai giovani, affinché sappiano chi eravamo e come potevamo ancora essere...

MISSIONE INSIEME: NOTIZIE DALL'ECUADOR

La nostra concittadina suor Daniela Maccari, misionera comboniana in Ecuador, che ci tiene sempre al corrente su "Missione Insieme", coordinata tra Varazze e Quito, ha fatto pervenire ai suoi amici e sostenitori varazzini, una circostanziata descrizione sulla situazione religiosa e socio-economica che interessa la propria "zona di operazioni", partendo dai bambini, "moltissimi dei quali", spiega, "passano la giornata sul marciapiede, sulle piazze, agli angoli delle strade, ai semafori...insieme alle mamme indigene che vendono un po' di tutto: mais, piselli, fave, mango, ciliegie, banane fritte, occhiali da sole, ombrelli, guanti, e berretti di lana, calzini e felpe...I più grandicelli aiutano a sgranare i legumi e riempire i sacchetti, i neonati se ne stanno in una scatola di cartone. Altri bambini, (secondo le notizie il 40% dei piccoli ecuadoriani malati di cancro) abbandonano la cura per motivi economici, mentre tante mamme, con bambini affetti da questa
malattia, perdono il lavoro per il tempo che richiede l'attenzione di cui hanno bisogno i loro piccoli". Suor Daniela si sofferma anche a descrivere com'è vissuto colà il S. Natale. "Quito, il cui centro è patrimonio dell'umanità, ha una ricchezza infinita d'arte, con tanti Gesù Bambino antichi e moderni, di gesso, di legno, di metallo, di porcellana...Ogni famiglia ne ha uno o anche di più e lo porta in Chiesa tutto il tempo delle feste, con la culla o in braccio, con il vestitino di seta ricamato, la copertina e anche...il cappellino." Suor Daniela parla poi delle borse di studio che la generosità degli amici permette di far studiare bambini e ragazzi. Tutte cose, aggiungiamo noi, che ci riempiono di quella confortante soddisfazione che si alimenta nel constatare come l'impegno di suor Daniela e nostro va veramente a buon fine, in quella solidarietà che ci aiuta a guardare il mondo con occhi diversi e meno egoisti. Salutiamo la nostra sempre attiva concittadina e le diciamo "forza Daniela!" Siamo al tuo fianco. (Ricordiamo che presso la bottega equosolidale "Amandola", in
via Mameli, a Varazze, si raccolgono aiuti per "Missione Insieme".)

IL MESSAGGIO DELLO SCIVOLO

Sono poche, sono ferme le barche, quasi aspettassero un risveglio che possa ridarle lo slancio verso il mare che le attende, quasi sempre invano. Sono in secco sullo scivolo antistante la piazzetta Buccelli, anticamente conosciuta come del "Forno", luogo di ritrovo di vecchi pescatori, quando le donne rammendavano le reti sulla passeggiata a mare e sulla spiaggia, nel vociare allegro dei ragazzi che si rincorrevano tra gozzi e lancette. Altri tempi quelli, più poveri, più dignitosamente poveri; un mezzo litro da Gispin, da Bò o dal Birulò, quando era andata bene alla lampara, sempre con gli occhi fissi su quel mare piuttosto avaro, ma fonte di un sostentamento che permetteva di tirare avanti insieme ad altri "arrangiamenti" e "tapulli" vari. Fa malinconia vedere oggi lo sparuto numero di barche su quel scivolo, riandando col pensiero agli anni pieni di vita e di speranze che ne componevano un mosaico di volti e di lavoro, vita che pulsava nonostante una fatica che spezzava gambe e reni. I pescatori sono partiti per altri mari insieme ai loro pesanti e gloriosi gozzi, lasciandoci queste poche imbarcazioni come un nostalgico messaggio conservato nella bottiglia del tempo."Ricordatevi di noi e di quel piccolo, affascinante mondo che ruotava proprio qui, sullo scivolo, dove il passante, preso da altri pensieri, tira diritto, senza rendersi conto dell'intensa vita che vi si svolgeva." Il nostro obbiettivo non ha tirato diritto, si è fermato e con uno scatto ha reso omaggio a quel passato, che queste ultime imbarcazioni tentano ancora di riproporci.

SE QUESTO È UN MARCIAPIEDE ...

Ritorniamo ancora una volta (sarà l'ultima ?) sull'indecoroso spettacolo offerto dal marciapiede dell'ex Cinema
Verdi, in via Busci, poiché il suo stato è arrivato ad un punto di vero e proprio degrado che ci riporta a immagini di periferie abbandonate, dove il disordine e l'anarchia regnano sovrane. " Alla pavimentazione dissestata si è aggiunto adesso anche l'abbattimento di un paletto della recinzione che ne delimitava il perimetro", spiega un abitante della zona, "che aggiunge, se mai ce ne fosse ancora bisogno, una nota di squallore in questa via molto frequentata, cuore del Solaro." Non potevamo non raccogliere questo ennesimo
"grido di dolore", chiedendoci come, dopo parecchi anni, non si sia provveduto a ridare dignità a questa antica e tipica via Busci, facendo sistemare, una volta per tutti da chi compete, il su descritto marciapiede. Forse si sta attendendo l'inizio dei lavori di riattamento del locale cinema per altre destinazioni, intanto, però, una sistematina non farebbe male...     

QUADRO  D'AUTORE... SENZA FIRMA

Il mite inverno che ci sta accompagnando, permette corroboranti passeggiate e meritati riposi ai giardini pubblici, soprattutto da parte di molti anziani, cittadini o ospiti che scelgono Varazze per questo nostro clima invidiabile. Ne è la prova visiva l'ex "passeggiata di gomma" immediatamente a ponente della foce del Teiro, dove, specialmente al pomeriggio, si fa fatica a trovare posto sulle pur numerose panchine, animate dal sereno discorrere che accompagna il cammino del sole verso il tramonto. Uno sguardo, una subitanea meditazione, ed ecco formarsi un quadro che il pennello del più abile e ispirato pittore possa mai sognarsi di dipingere. Lo può fare, in sua vece, il nostro obbiettivo, che fa scattare la musa del poeta...  

SÔ  D'INVERNO

Sô d'inverno,

doçe caeza pe-i tanti vegi

assettæ in ti giardinetti

a parlâ de vei,

de mexinn-e e de
penscioin,

de quelli tempi che a zoventù

o ëi fa vedde sempre ciù belli e boin.

Sô d'inverno.

Ätre etæ piccan a-a porta

e passan, bordellose de vitta,

davanti a-i vegi

che ammìan con euggi

che se perdan in ciasse e caroggi

de zeughi lontan.

Quande poi o sô o se va a posâ

e o freido o scùggia

longo i sentê arsoïi de venn-e,

pe-i vegi a l'è l'ôa de andâ.

Doman,

se o tempo o saià ancon bon,

i vegi ritornian.

Sperando ch'o no ne manche quarcùn...

VARAZZINI AL FESTIVAL
DI ALBENGA


Al "XIV Festival della Canzone in lingua Ligure", che si svolgerà venerdì 6 e sabato 7 febbraio 2015 nel teatro S. Giorgio di Albenga, Varazze sarà presente con Bruno Lofrano e Mario Traversi, che presenteranno due canzoni "confezionate" ad hoc per questa importante rassegna canora della nostra regione. La manifestazione, nata per la difesa e il rilancio della canzone in dialetto ligure, si avvale della regia di Silvia Bazzano, nel ricordo del padre Elmo, che ne fu l'organizzatore e l'anima di tutte le precedenti edizioni.  Nel prossimo Giornalino forniremo i dati relativi alla classifica del Festival, con la speranza che i portacolori
varazzini, chissà?..

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