BUONI AUSPICI DAL CONFEUGO
Una fiammata così non si vedeva da anni, crepitante e compatta, il cui fumo è salito perfettamente in verticale a omaggiare con il suo profumo la statua del Beato Jacopo che assisteva, dalla sua nicchia sul frontale dell’ex palazzo di città, alla cerimonia del Confeugo svoltasi sabato 17 dicembre alle ore 11, sulla piazza omonima, nella cornice di un numeroso pubblico di cittadini e ospiti, alcuni dei quali stranieri. Anche quest’anno, dunque, U Campanin Russu ha fatto sentire la sua squilla, unitamente alla Confraternita di N.S. Assunta e al Corteo Sacre Rappresentazioni di S. Caterina da Siena, portando questa secolare tradizione a vivacizzare le strade e i caruggi del Borgo antico, in un itinerario rinnovato che ha percorso, partendo dall’Oratorio dell’Assunta, via Malocello, piazza B. Jacopo, via S. Ambrogio, la via Aurelia, per poi entrare, attraverso la porta sud di città, ancora in piazza B. Jacopo, dove si è svolta la manifestazione. Assente per indisposizione il Presidente del Campanin Russu Giovanni Ghione, le sue funzioni sono state prese da Mario Traversi, che ha indirizzato al Sindaco Alessandro Bozzano i classici e dovuti auguri e i relativi mugugni (lo stato delle antiche Mura; la raccolta differenziata che vede ancora parecchi cittadini non ancora in linea; i lavori a Bolzino; e lo stato di allarme nell’entroterra colpito da un’ondata di furti). Il primo cittadino ha risposto, assicurando la dovuta attenzione ai problemi enunciati e portando la buona notizia del raggiunto accordo con Celle Ligure per il campo sportivo in località Natta (che porterà, in una visione di operante sinergia, il nome di Giuseppe Olmo e di Pino Ferro) e della prossima nuova caserma dei Vigili del Fuoco. È seguito lo scambio dei doni (un grosso pane da parte del Campanin Russu e un cestello di noci dal Sindaco “o dinâ da noxi”), quindi l’accensione del ceppo di alloro irrorato dal vinello dei nostri campi, con brindisi finale offerto, come ogni anno, dal Bar Mario, di Piazza B. Jacopo, al quale vanno i nostri ringraziamenti, estesi ad Angela sul ponte, fornitrice dello squisito pane. Alla fine della cerimonia, il Corteo è rientrato all’Assunta, attraverso via Campana, piazza Patrone e via Malocello, tra gli applausi di due ali di folla. Ottima l’organizzazione (Gianni Giusto “fuochista”, coadiuvato da Roby Ciarlo e Tomaso Pastorino). Un ringraziamento va ai figuranti del Corteo Storico in costume del ‘300, condotti dalla presidente Bianca Caniggia, e alla Confraternita di N.S. Assunta, per l’ospitalità che si è rinnovata con il Natale Väzin (del quale parliamo nel servizio che segue), nonché a Giuseppe Venturino che ha ripreso la manifestazione per Televarazze. Arrivederci al dicembre 2017, a Dio piacendo.
FESTA DI GIOVENTÙ AL NATALE VÄZIN
Nel pomeriggio dello stesso sabato 17 dicembre, come riportato nel precedente articolo, l’Oratorio di N.S. Assunta si è riempito di una vivace gioventù che ha celebrato, insieme ad un folto pubblico, l’ormai classico Natale Väzin, organizzato dal Campanin Russu in collaborazione con la Confraternita ospitante, diretta dal priore Giovanni Delfino. I ragazzi/e del “Coro degli angeli” della maestra Valeria Bruzzone e quelli diretti dai maestri Walter Bianchi e Lucina Bottino, hanno immerso il pubblico nella suggestiva e gioiosa atmosfera del Natale, con intermezzi poetici nella lingua madre dialettale e in italiano. Bravissimi tutti gli interpreti e bravissimi gli insegnanti, che con capacità e pazienza stanno preparando le nuove leve musical-canore della città, ottima risposta al lassismo di una società che prepara per i giovani ben altri traguardi... Un “bravò” per tutti questi artisti in pectore e al duo di chitarra Federica-Ilaria, ai quali il Sindaco Alessandro Bozzano e l’Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno hanno portato l’affettuoso saluto e incoraggiamento dell’intera città. È seguita l’inaugurazione del Presepe che rappresenta l’antico borgo ove sorge l’Oratorio di N.S. Assunta e un brindisi beneaugurante sul sagrato della chiesa. Riprese TV di Gianni Giusto e Giuseppe Bruzzone.
MISSIONE INSIEME
La nostra concittadina sr. Daniela Maccari, misionera comboniana, ci scrive da Quito, Ecuador, per relazionare i suoi amici di Varazze che la sostengono nell’opera da lei svolta tra quelle popolazioni, le quali, come le nostre del centro Italia, soffrono, già dal mese di aprile, le conseguenze di un terribile terremoto che ha imperversato sulla costa ecuadoregna, distruggendo interi villaggi, tra cui la casa della missione a Chamanga, la chiesa e la scuola. La stessa sr. Daniela è stata coinvolta parecchie volte, insieme alle consorelle, in questo terribile sisma, per fortuna rimanendo illesa ed ora è intenta alla ricostruzione di ciò che è possibile, anche grazie all’aiuto che le arriva da Varazze. “In questi giorni una nostra sorella è ad Haiti, flagellata dall’uragano Matthew e ancora in ginocchio per il terremoto del 2010”, racconta sr. Maccari. “Così un po’ dei vostri aiuti raggiungono direttamente quella popolazione.” Altre notizie riguardano le borse di studio per alcune ragazze che stanno finendo i corsi universitari e delle loro difficoltà per inserirsi nel mondo del lavoro. “Per tutte questo e tante altre opere di misericordia spicciole che possiamo fare, ancora una volta desidero ringraziare tutti e ciascuno di voi, perché non siete indifferenti e con la vostra generosità ci permettete di aiutare e alleviare alcune delle tante preoccupazioni della gente. Che il Signore vi ricompensi in quest’Anno Santo della Misericordia”, conclude questa nostra preziosa concittadina che da tanti anni è impegnata sul fronte della solidarietà umana. E noi ringraziamo lei per tutto quello che fa, portandosi nel cuore la sua Varazze e permettendoci di collaborare “in minimum” nella sua missione. (Per informazioni e aiuti a sr. Daniela Maccari, rivolgersi a Gianni Tomasi , piazza Beato Jacopo 8, tel.019/ 96478 – Varazze).
DA QUATTRO REGIONI LA “CAVALCATA MULATRIAL” A VARAZZE
Circa 400 centauri, provenienti, oltre che dalla Liguria, anche dal Piemonte, Toscana e Lombardia, hanno partecipato, domenica 27 novembre u.s., alla 2^edizione della “Cavalcata Mulatrial”, svoltasi a Varazze con base di partenza il Molo Com.te Delfino (S. Caterina), organizzata dal “Motoclub della Superba” di Genova (Presidente Sergio Rendi) e dalla Sezione di Varazze. La manifestazione, non competitiva, si è svolta nell’incantevole itinerario del nostro entroterra, con vertice il Monte Grosso (Madonna della Guardia), dal quale, favoriti da una splendida giornata di sole, i partecipanti hanno potuto ammirare un panorama mozzafiato che abbracciava l’intero arco ligure, mentre si alzavano in volo alcuni parapendii, il che ha portato a considerare a parecchi centauri l’opportunità di probabili ritorni nella nostra città per le proprie vacanze. Da rilevare la lodevole iniziativa di questo tipo di manifestazione, che ha visto, il giorno seguente, una squadra dell’organizzazione ripercorrere l’itinerario della “Cavalcata Mulatrial” per ripulire e riassestare il percorso da eventuali scorie lasciate sul terreno dalle moto trial, una bella prova di civismo che onora gli sforzi degli organizzatori con il plauso del Comune di Varazze, patrocinatore del riuscito “meeting”.
“ANNO NEUVO VITTA NEUVA / DE PALANCHE CH’O NE CREUVA/
MA IN SCË TÙTTO A SANITÆ/ ANNO NEUVO DE BONTÆ/ SORVATÙTTO DOVVE E BOMBE/ MASSAN GENTE E SCÂVAN TOMBE/ CH’O RITORNE FÏTO A PAXE / E PE SEMPRE O SCCIOPPO O TAXE !
LE NOSTRE ANTICHE MURA
Se ne parla da tempo, ormai, ma il discorso è sempre di attualità, stante le ripetute segnalazioni che ci giungono da cittadini e ospiti, i quali lamentano il pessimo stato in cui si trovano alcune parti delle nostre antiche mura, dove appaiono pericolose crepe e fenditore, nonché traballanti pietre dei merli che possono cadere da un momento all’altro, provocando magari qualche danno. Se ne è riparlato, in particolare, a Televarazze, nella trasmissione in diretta “Incontri”, condotta da Piero Spotorno, ospite l’associazione “U Campanin Russu” con il presidente Giovanni Ghione, il presidente emerito Mario Traversi e i consiglieri Tomaso Pastorino e Roby Ciarlo, durante la quale è stato presentato il “Lûnäio de Väze 2017”, quest’anno particolarmente interessante per la collaborazione, oltre che del Giornalino, anche del Geo Park del Beigua. E proprio sullo stato delle antiche mura è stato lanciato un appello alle Autorità e alla Sovrintendenza alle Antichità e ai Beni Culturali (poi ripreso al Confuoco) affinchè si provveda “preventivamente” alla cura delle nostre “ammalate di riguardo” che portano in sé le radici della storia cittadina, poiché non c’è futuro senza attenzione per il passato, mura che rappresentano un vero e proprio patrimonio invidiatoci da altre località. Ci auguriamo che il discorso sia ripreso al più presto, magari con incontri articolati “a più voci”, per affrontare nel miglior modo possibile questo vecchio e sempre attuale problema.
TROPPE LE BICICLETTE IN “SOSTE” INADEGUATE
Lo spettacolo è, a dir poco, deprimente; mezzo marciapiede, dalla parte di via Ciarli che conduce sulla piazza San Bartolomeo, occupato permanentemente da numerose biciclette che interferiscono con il passaggio pedonale, offrendo inoltre una visione di anarchico abbandono. Se ne lamentano cittadini e ospiti che ci hanno chiesto di parlarne sul Giornalino.“Già la piazza dovrebbe essere completamente lasciata libera da ogni tipo di automezzo, date le sue caratteristiche di antico borgo che ci riporta a un passato di vita di quartiere e di tradizioni che sono il “sale” della Varazze di ieri e di oggi, lasciando ai soli veicoli di carico e scarico la sosta per il tempo necessario alla bisogna”, si afferma da più parti.“ Se poi aggiungiamo questo groviglio di biciclette, beh, si supera la soglia della tollerabilità.” Riferiamo quanto sopra, magari suggerendo un appropriato servizio di custodia biciclette in qualche zona più decentrata, visto che anche nella creusa De Solaro, che porta al “Caregà”, si evidenzia lo stesso, annoso problema.
L’ADDIO AL DOTTOR GUASTAVINO
All’età di 94 anni, dopo una vita dedicata alla cura degli ammalati, con una parentesi di promozione politica e civica, quale Sindaco di Varazze, è scomparso il mese scorso il dottor Augusto Guastavino, “Uto” per gli amici, figura emblematica di quella folta rappresentanza di medici della “vecchia guardia” che hanno onorato la città con la loro apprezzata assistenza di paziente impegno al servizio di generazioni di varazzini Tanto nello studio di via Colombo che al domicilio degli ammalati, il dott. Guastavino aveva intessuto ottimi rapporti di natura umana, secondo quel non dimenticato giuramento di Ippocrate che porta inevitabilmente alla “Missione”.Nella vita politico-amministrativa della città, “Uto” ( la cui famiglia aveva scritto importanti pagine nella cantieristica navale varazzina) aveva iniziato come consigliere comunale, per passare poi assessore e, negli anni ’60, eletto Sindaco, carica lasciata all’insorgere di problemi di salute. Il Giornalino si unisce al cordoglio dei figli Andrea (co-rifondatore del Campanin Russu) e Francesco, nonché ai famigliari tutti, per questo lutto che priva Varazze di un altro positivo personaggio della sua storia.
L’EPOPEA CENTENARIA DEL VARAZZE CALCIO
Con il titolo “LA STORIA ULTRACENTENARIA DEL VARAZZE CALCIO DAL 1912 AD OGGI”, è uscito, edito da “Grafica e Foto DIFE”, un interessantissimo volume a cura di Berto Carattino e Giovanni Giusto, che ci porta all’approfondita e capillare conoscenza dei colori neroazzurri del calcio cittadino, iniziando dalle sue origini e dal suo primo Presidente, il Cav. Giovanni Battista Baglietto (Baciccia) e dalle prime partite giocate nel campo di via Alboretti (oggi via Montegrappa), nei pressi dell’allora Cotonificio Ligure, per poi spostarsi nel glorioso “Pino Ferro”, dove, come spiegano gli autori, sono state scritte pagine indimenticabili di sport e di vita. Veramente una bella e attesa pubblicazione, questa “Storia del calcio varazzino”, che ci riporta a volti oggi purtroppo scomparsi e a quel tifo genuino e spontaneo che era la matrice del vero fans di allora, quando, a piedi, i tifosi percorrevano un buon chilometro per raggiungere il campo sportivo di S. Nazario per non mancare agli epici scontri con squadre forti e blasonate (ricordiamo i mitici match con il Vado F.B.C., ma non solo). Riemergono personaggi passati alla leggenda, come Angelo Giusto (Mursciun), giocatore e allenatore di vaglia, dirigenti come Paolo Ameri, Giorgi, Incerti, Bozzano, Negro, i massaggiatori Craviotto (Carbunin) e Pierfederici (Ciocco), e moltissimi giocatori della “Vecchia Guardia, come Zunino, Nervo, Viacava, Bruzzone, Mina e poi Gramegna e altri che, come Beppe Recagno, militarono in serie A nella Sampdoria e nelle maggiori squadre dei vari Campionati (Teneggi, Barbarossa, Polignano, Lupi, Torri ecc., troppi per ricordarli tutti, ma li troverete nel libro). Moltissimi i nomi e gli aneddoti che la memoria e la passione di Berto Carattino, con l’aiuto di Giovanni Battista Giusto, riportano in questa entusiastica carrellata a ritroso nel tempo e nello spazio, con excursus su altri giocacori illustri, come Ramon Turone. Un’occasione ghiotta, questo libro, che non deve sfuggire alle vecchie e nuove generazioni per non perdere un autentico e importante tassello della nostra storia cittadina. Berto Carattino, ottimo giocatore, fedelissimo della Varazze F.B.C. e memoria viva del calcio locale e delle nostre radici cittadine, ha al suo attivo un impegno che è andato oltre la passione sportiva per diventare, come si evince dalle pagine di questo libro, un vero e proprio amore per la meravigliosa avventura dei colori nerazzurri. Chapeau per gli autori e buona edificante lettura per tutti.
IL PRESEPE DI S. BARTOLOMEO RITORNA AL MARE
Bello e ricco di testimonianze del Solaro, il borgo dei pescatori per antonomasia, il tema del Presepe che la Confraternita di San Bartolomeo ha riproposto (ritornando ad un evidente e mai celato amore) per il Natale 2016. Strade, caruggi, scorci di vita popolare, la pesca in primo piano con le attività che ne facevano, oltre che un lavoro, anche spettacolo per cittadini e ospiti, riaffiorano come da un’accorta “macchina del tempo”, con la grotta del Sacro Mistero strategicamente in primo piano, i mestieri artigianali, le attività commerciali, le casette con scene di vita interna e gli angoli suggestivi del Solaro, dove l’Oratorio di S. Bartolomeo occhieggia in una perfetta elaborazione. Bellissime le figurine firmate da noti artisti e la cura di un allestimento ormai di mano professionale dei solerti confratelli, il tutto nella cornice della mostra di Varagine.it, che valorizza coreograficamente l’intera chiesa.
UN NUOVO PRESEPE ALLA CASA DEL NONNO
Un intero presepe, donato dalla Famiglia Vassallo Luciano alla Casa del Nonno di Varazze, ha scatenato l’entusiasmo e la fantasia degli ospiti, i quali, sollecitati dalla direttrice Graziella Sidati e dal fisioterapista Matteo, hanno allestito una splendida sacra rappresentazione, aggiungendovi piccoli lavori di sistemazione del paesaggio, quali casette, alberelli ricavati dalla potatura delle palme del giardino, mentre la scena della Natività è stata aggiunta dalla volontaria AVO Suntina Recagno; insomma un lavoro di equipe che ha illuminato di serenità l’atmosfera del Santo Natale anche lassù, riportando ad antichi e mai sopiti ricordi, ad altri Natali legati a verdi età. Il Giornalino ha ripreso il gruppo di questi “meno giovani”, autori della messa in opera del loro nuovo e bel Presepe collocato nell’ampia sala degli incontri, galleria di disegni e acquerelli creati dagli stessi quale terapia d’impegno spinta dalla stessa Direttrice. Hanno piacere di leggere i loro nomi e noi lo facciamo con vero piacere, ringraziandoli dell’accoglienza riservataci e ringraziando Luciano Vassallo per questo generoso gesto nei confronti dei nostri cari nonni, Ci salutano così Angela, Giacomo, Felice, Giuseppe, Silvana, Luigi, Harry, Elena, Giuseppina, Annamaria, Lucia, Annunziata, Ettore. A tutti loro, dopo il Buon Natale, un sereno Buon Anno.
A N.S. ASSUNTA SI RESPIRA IL BORGO
Il Presepe allestito dalla Confraternita di N.S. Assunta ha riproposto quest’anno il Borgo, nella versione del bel tempo andato, quando trionfavano gli orti e l’indimenticabile edificio delle scuole elementari, dove oggi, al suo posto, si erge stridente il palazzo comunale. Quest’anno il paesaggio si è arricchito di un nuovo pezzo: l’Ospedale di Maria in Bethlem che ha visto le nascite di tanti “varazzini”. Un paesaggio caro alle passate generazioni che induce a riflessioni e a nostalgie legate a usi e costumi scomparsi, quando Varazze era bella nella sua semplicità e offriva un magnifico cocktail di case e cose purtroppo scomparse. Bene hanno fatto i confratelli dell’Assunta a ricordarci “come eravamo”, soprattutto per i giovani che non hanno conosciuto quegli scorci di vita che si riflettevano fra torri, campanili, orti e il Teiro che irrorava il lavoro di una piccola aristocrazia contadina. Su questo panorama vigila, discreta e attenta la Capanna della Natività.
E IN SAN GIUSEPPE È TUTTO UN MOVIMENTO
Davvero brillante il Presepe in San Giuseppe, quest’anno arrivato da Sciarborasca per farsi ammirare in tutta la sua composita realizzazione, fatta da figurine in movimento che offrono simpatiche visioni di antichi mestieri in un paesaggio che sembra uscire da un libro di fiabe. Un Presepe che ha fatto centro, possiamo ben affermare, vista la stupita attenzione di tanti “bambini di ogni età” che qui hanno ritrovato il clima dell’infanzia di ieri e un motivo per riflettere su quella di oggi. Un plauso agli amici di Sciarborasca che hanno scelto Varazze e San Giuseppe per far gustare a un pubblico senza dubbio molto più numeroso di quello che può offrire la loro bella Frazione, questo meraviglioso spettacolo di arte e di fede.
IN SAN DOMENICO UN PRESEPE DI INTENSA SPIRITUALITÀ
Nella cappella di sinistra rispetto all’altar maggiore di San Domenico, la capanna della Natività è al centro, in primissimo piano, circondata da bellissime statuite di notevole grandezza e in un paesaggio dal sapore rinascimentale. Così i Padri Domenicani sono entrati nell’essenzialità del Sacro Mistero con questo bel Presepe allestito da preziosi collaboratori che hanno composto un quadro d’intensa spiritualità, quasi un suggestivo altare che induce alla contemplazione e alla preghiera, nel silenzio ovattato da un sottofondo di musiche sacre. L’inaugurazione dell’opera è avvenuta giovedì 22 dicembre, alla fine della S. Messa e dopo la benedizione che padre Lorenzo Minetti ha impartito al Presepe, nel quadro della conclusione del Giubileo che ha festeggiato gli 800 anni di vita e d’impegno pastorale dell’Ordine fondato da S. Domenico di Guzman. Successivamente, il Priore, padre Daniele Mazzoleni, ha invitato i fedeli ad un brindisi nel chiostro trapuntato di stelline che salivano sino al campanile, a indicare il cammino che ci attende verso il Cielo.
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