LE SERATE AL CHIOSTRO 2014
Seguendo Ia linea tracciata dalla nostra Associazione con Ia pubblicazione del Lunaio de Vaze 2014 dedicato all'aItra metà del cielo, ''le donne". Le Serate nella suggestione del Chiostro di San Domenico completeranno I'armonia di tale pensiero secondo il programma che segue: Martedì 22 luglio ''Valorizzare la donna conviene"a cura di Valeria Maione (Consigliere Regionale di Parità). Mercoledì 23 “Cultura - Gastronomia - Ambiente" tra Langa e Alto Monferrato a cura di Silvana Sicco Sindaco di Merana e Presidente Unione Montana tra Langa e Alto Monferrato. Giovedì 24 "Lavoro al femminile" a cura dell'A.D.G.I. Ass.ne Donne Giuriste Italiane - Sez. di Savona. Venerdì 25 "Artemisia Lomi Gentileschi" una donna, una pittrice'' a cura di Silvia Bottaro - Presidente Ass.ne Aiolfi di Savona. Alla fine delle Serate, che inizieranno tutte alIe ore 21.00, seguirà, come sempre, un brindisi offerto dal Campanin Russu con Ia partecipazione del Bar Rossi, Albergo Azzurro, Albergo Miranda e Il piacere di un bicchiere. Annunciamo pure Ie "Due Serate all'Auditorium" (passaggio N.S. Assunta) come segue: Martedì agosto "Viaggio nel tempo fra Arte e Moda" a cura di Sofia Pedalino, Vice Presidente Ass.ne Aiolfi di Savona. Mercoledì 6 "Serata dialettale"con Ia partecipazione di Elisa di Padova, Assessore alla Cultura Comune di Savona. AI pianoforte il M° Francesco Vichi".
UNA DONNA PER LE DONNE
Confesso che mi chiedo talvolta se sia valsa Ia pena dedicare gran parte della mia vita a studi che non mi sembra abbiano prodotto un cambiamento così radicale come mi sarei aspettata. È dimostrabile empiricamente, guardando Ie date dei miei primi articoli sul tema, che I'approccio di genere è al centro della mia ricerca da oltre venticinque anni. Non ero più giovanissima quando decisi che, avendo già avuto qualche riconoscimento professionale e accademico, valesse Ia pena dedicarmi ad argomenti che mi piacessero. Molti dei miei Iavori precedenti avevano trattato temi interessanti, ma che mi Iasciavano abbastanza indifferente. Approfondire il Iavoro delle donne e Ia questione femminile in generale mi sembrava qualcosa di particolarmente stimolante che avrebbe contribuito a farmi vivere meglio. Il mio Maestro, un economista di fama, mi fece presente che quella scelta mi avrebbe penalizzato e "non avrei fatto carriera", ma preferivo questa alternativa ad una attività poco coinvolgente. Volevo fare Ie cose al meglio e cercai contatti con i contesti internazionali che fossero più avanti rispetto a quello italiano. Conoscevo Ia realtà anglosassone, avevo qualche amicizia all'università di Oxford e IÌ cominciai a confrontarmi con temi allora poco o affatto noti. La conciliazione tra tempi di vita e tempi di Iavoro, ad esempio, come Ie differenze tra i generi, che dovevano essere va avendo Ricordo che lo stesso termine genere era da noi inusuale. Con il senno di poi quella scelta fu vincente per Ia mia ricerca visto che in poco tempo presi a produrre in maniera decisamente più intensa rispetto al passato, tanto da arrivare a scrivere un Iibro all'anno. Frequentando ambienti che si occupavano di donne anche in Italia, conobbi associazione e sindacati, politiche e militanti. Mi venne voglia, quasi fosse un dovere, o meglio completamento del mio Iavoro, di impegnarmi di più sul tema, per aiutare quelle donne che non erano forti come me e potevano aver bisogno di un supporto o di un indirizzo. Divenni così Presidente del Comitato di pari opportunità e Consulente di fiducia della mia Università e sperimentai, non soltanto sulla mia pelle, quanto ci fosse bisogno di una particolare attenzione per Ie donne Iavoratrici. Nonostante Ieggi che tutelavano molto Ia componente femminile infatti nel nostro paese Ie donne stentavano a entrare e restare nel mercato del Iavoro e avevano difficoltà a ottenere riconoscimenti in termini di avanzamenti di carriera. Eppure nei percorsi formativi si erano andate delineando migliori performance delle femmine rispetto ai maschi, più brave e più veloci nella conclusione degli studi superi ori. Dal 2000 sono Consigliera di parità della Liguria, organismo di garanzia contro Ie discriminazioni nel mercato del Iavoro che riguardino il sesso dei Iavoratori. In questa veste ho cercato con varie iniziative di far conoscere e valorizzare il Iavoro delle donne, di incidere sul superamento dello stereotipo che presuppone percorsi differenziati tra maschi e femmine, sulla base delle caratteristiche riconosciute dei rispettivi generi, senza tener conto delle inclinazioni personali che Ia formazione dovrebbe far emergere. Ho partecipato in Italia e all'estero a incontri e convegni dai quali ho tratto molti insegnamenti e ai quali ho portato il mio personale contributo. Non mi sono certamente risparmiata anche perché quello che facevo e faccio mi piace e mi appaga. Alle persone che si sono rivolte al mio Ufficio regionale ho sempre assicurato ascolto e un intervento, pacato quanto deciso, che non mi ha mai portata a intraprendere Ia strada giudiziale, che peraltro Ia Iegge prevede. Le controversie che ho gestito si sono sempre concluse con una conciliazione tra Ie parti, attraverso azioni positive che fossero in grado di correggere quelle discriminazioni che avevo rilevato. Penso di poter affermare di aver accontentato quasi tutti i miei interlocutori, che qui connoto in termini neutri, visto che mi sono occupata, in particolare negli ultimi tempi, anche dei maschi. Qualche insoddisfazione avrò probabilmente Iasciato per mancanza di alternative che per cattiva volontà. È questo il mio cruccio maggiore, unito alla scarsità di fondi che rendono nel tempo Ie possibilità di intervento problematiche. Con il mio dire penso di aver giustificato quella affermazione iniziale un po' negativa. In tutta franchezza se considero il mercato del Iavoro che ho conosciuto all'inizio e quello nel quale mi trovo oggi a operare non vedo miglioramenti entusiasmanti. Le difficoltà per Ie donne sussistono e i segnali di cambiamento non sono tutti positivi. Può considerarsi positivo ad esempio I'allungamento dell'età lavorativa per soggetti che oltre al Iavoro svolgono anche altri compiti? Possono bastare Consigli dei Ministri, Giunte e altri organismi rappresentativi composti, finalmente anche dalle donne? Credo che nell'interesse del paese sia necessario un ulteriore coinvolgimento della componente femminile perché è Ia più dinamica del nostro sistema, quella in grado di tare uscire dalla crisi, e perché valorizzare Ie donne conviene, non fosse altro per evitare di sprecarne i riconosciuti talenti. Sono questi i temi che tratterò nella mia conferenza a Varazze il prossimo luglio. Spero che questa mia presentazione invogli qualcuno a venirmi ad ascoltare.
QUELLO CHE MANCA A VARAZZE
Forse non tutti sono al corrente della drammatica situazione di decine e decine di nostri concittadini anziani che sono costretti a restare prigionieri nelle proprie, vetuste abitazioni (per lo più costruzioni di qualche secolo) per I'impossibilità di scendere da Lunghe e pericolose scale, non avendo I'uso dell'ascensore. Li possiamo vedere da balconcini sotto tetto o da terrazzini di piani elevati, ma non incontrarli, come un tempo, a passeggio nelle stracce e nei giardini. Le loro gambe non glielo permettono. Molti di loro andrebbero volentieri in qualche struttura, magari con giardino annesso, ma, essendo private, Ia loro pensione non basta a pagare Ia retta. Tutto questo mentre I'ex ospedale S. Maria in Bethlem, che potrebbe servire alla bisogna, rimane chiuso in attesa di chissà quali eventi, mentre altri de"per usufruire di Iocali ex Boschine, rimangono nella speranza di chi aspetta e spera.. Quindi non possiamo che constatare Ia quasi totale mancanza di concreta, sensibile attenzione nei confronti di chi, per I'età o handicap vari, si sente abbandonato e destinato ad una vita de confino, isolato fra quattro mura. La privatizzazione di quei se,vizi che fanno parte della civile convivenza non permette ai più di poterne usufruire, per i motivi suesposte e non rimane che affidarsi all'opera di cittadini volenterosi (Ie badanti sono un altro lusso per molti) per ovviare, in qualche modo, a tale carenza. Il senso della solidarietà umana ci impone, soprattutto in tempi di crisi e di esasperata burocrazia, di rivedere Ia nostra visione del vivere comunitario e di cercare qualche alternativa che permetta a tanti nostri concittadini di non trovarsi emarginati. Varazze ha bisogno di tante cose, lo sappiamo bene, ma, soprattutto, di un rinnovato slancio di quella umanità che aveva portato i nostri padri a corpose donazioni che permisero Ia nascita del S. Maria in Bethlem, oggi tristemente abbandonato. Anche su questo grave e serio problema, Ia nuova Amministrazione potrà, ne siamo certo, prendere Ie decisioni del caso, superando con coraggio gli ostacoli della cieca e indifferente Iegge del profitto, nell'ottica di una qualificazione a tutto suo onore. Diciamo anche noi ''possiamo farcela!"
OTTIME NOTIZIE DALL'URUGUAY
Apprendiamo con vivo piacere che Ia nostra concittadina Mariuccia Riceda, residente a Carmelo (Uruguay), è stata nominata "Donna dell'anno"2014 per Ia sua Iunga e proficua attività al servizio della cultura italo-uruguagia. La cerimonia si è svolta l'8 marzo in occasione della "Giornata mondiale della donna" alla presenza delle massime autorità civili e religiose e della colonia italiana, soprattutto Iigure. Mariuccia ci spiega pure che Ia ''Società Italiana", da lei diretta, fu fondata come Società di Mutuo Soccorso nel 1872, per aiutare i 3.ooo italiani che abitavano a Carmelo a quell’epoca, specificatamente genovesi, piemontesi e e consta attualmente di ben 560 soci. Vi si insegna Ia lingua e Ia cultura italiane, con una fitta programmazione in tutta Ia regione. ParIando di Carmelo, sua città di adozione, Mariuccia Piceda ci informa che Ia città aveva due cantieri navali (è circondata da acqua) e due grandi cave di pietra, Ie quali hanno fornito a Buenos Aires il materiale per Ie strade del centro storico e per Ie darsene del grande porto, pietre Iavorate a mano da gente di Massa Carrara. Per ulteriori notizie sull'intensa attività svolta in Uruguay dalla nostra concittadina, nonché Socio Onorario de U Campanin Russui l entrare in “face book"come ''società italiana di carmelo'~ Non ci resta che complimentarci vivamente con Mariuccia Piceda (che Iegge sempre il nostro Giornalino) in attesa del suo arrivo a Varazze, annunciato per il mese di ottobre, insieme al fratello che manca da Varazze dal 1948. Ciao Mariuccia. Che onore per Varazze e I'Italia!
CHÈ DE LIGURIA
In Liguria gh'è de chè
ate sei o sette cien
che no gh'an de ascenso
e che pe montàli tùtti
se ghe Iascia gambe e ren
e di sciummi de suo.
Son chè vegie, tanti scaen
che fin che o s'è ancon zueni
se ghe monta mèzo ben,
ma co-o peiso de I'etae
Ùnn-a votta che t'é sciù
ti no peu chinà ciù zÙ.
… E da tanti barconetti
spuntan feua de teste gianche,
tante man che te salùan
e che pòan de farfallette
che ondezzan tristi e stanche...
SUGGERIMENTI TURISTICI
A Varazze non manca di certo il volontariato. La nostra città è senza alcun dubbio una delle località in cui il fermento delle varie componenti che agiscono in questo campo è di grado elevato e può offrire un ventaglio dà iniziative veramente invidiabile. Visto che siamo in estate, stagione principe per il turismo, e considerata Ia crisi che affligge anche il nostro Comune, viene spontaneo chiederci perché non sfruttiamo i molti gruppi musicali nostrani, che potrebbero fornire, praticamente ogni sera, il meglio delle loro prestazioni a costo zero o quasi, offrendo così a cittadini e ospiti I'imbarazzo della scelta per Ie loro serate? Basta mettersi attorno ad un tavolo e coordinare un calendario tout court, senza dover pescare necessariamente fuori città e con i costi elevati che ci si ritrova. D'accordo per qualche spettacolo a diverse stelle, ma i tempi di crisi e Ia possibilità di avere ottime carte casalinghe da giocare, ci porta a quesito ragionamento che offriamo all'attenzione del nuovo governo della città. Rimane il problema della SIAE, che si può risolvere facilmente con un accordo globale estivo, come ci consta sia stato fatto in altre località a noi vicine. Abbiamo molti, veri talenti da valorizzare, spesso compressi poiché non sono loro dato Ia possibilità di esprimersi e vi sono già diverse iniziative di quartiere che danno ottime Iezioni d’intraprendenza turistica. Non ci resta che completare Ia nostra offerta di musica e di spettacoli "pescando" in queste acque casalinghe, fortunatamente ricche di cose belle. Per quanto ci riguarda, U Campanin Russu, da anni organizzatore di eventi culturali, non solamente estivi, si mette a disposizione per ridare a Varazze quel volto di città turistiche che Ie sue forze gli possono consentire e … cun poche palanche.
MOSTRA DEL PITTORE ITALO GALLIANO
Dal 29 giugno al 5 luglio 2oi4, presso I'oratorio di S. Bartolomeo, mostra personale di Italo Galliano, sensibile pennello che si sofferma sulla natura e sui Iuoghi caratteristici della nostra Varazze e dintorni. Questa mostra assume un significato di "revival'' di tutti quegli angoli suggestivi che fanno parte della nostra storia e tradizione, spesso non messi a fuoco dalla nostra indifferente fretta.
RIPARTE IL ''CAVETTO"
Alla riapertura del "Cavetto", avvenuta sabato 3i maggio 2014, si respirava un'aria nuova eppure antica, ricca di storia e di ricordi Iegati ai favolosi anni '60, quando Varazze era 'invasa" dai turisti tedeschi che venivano ad abbronzar si sulla nostra spiaggia e che poi, alla sera, Ii ritrovavi naturalmente...al "Cavetto'', allora bar, con annesso dancing con Ia musica di un vaso dischi che faceva sognare Ie fraulein e i playboy. Siamo veramente Iieti di questo rilancio di un locale che fa parte della nostra storia del dopoguerra e che ha rappresentato gli anni migliori di una città che ''viveva alla grande". Chapeau per il nuovo proprietario Francesco Travi che con Ia preziosa collaborazione della moglie Claudia Ghiso e Ia figlia Benedetta e Ia benedizione di papà Scimun, ha creduto nella continuità di questa autentica leggenda varazzina, riportando, oltre al servizio di ristorante, anche quello del bar, come a voler rinverdire una tradizione che portò fortuna al locale alla sua prima apparizione e che, certamente, ne porterà altra meritata. Un vernissage elegante e ricco di suggerimenti gastronomici, ha dato I'assaggio di quella classe che Travi intende dare al Cavetto, buon auspicio anche per il rilancio della nostra città. Credere nel futuro è vitale! Se Ia bella giornata si vede dal mattino, non possiamo che congratularci e fargli i nostri complimenti.
LO CHIAMAVANO IL ''PARAFULMINE DEL COLLEGIO''
L’appellativo di cui al titolo riguarda don Giovanni Paseri salesiano, e chi glielo diede fu addirittura Don Bosco, che inviò a Varazze, il ventiquattrenne sacerdote per dirigere il Collegio e Ia scuola nel 1873· Figura emblematica di quella generazione di uomini temprati da una fede incrollabile e da una volontà di ferro, don Paseri divenne ben presto ''il maestro" per antonomasia, onorato da tutta Ia città che ne fece un simbolo di cultura e di insegnamento cristiano e civico. Il Municipio di Varazze gli diede una Medaglia d'Oro per il suo lungo servizio scolastico e il Ministro della Pubblica Istruzione gli decretò una seconda Medaglia d'Oro, mentre il Re lo nominava Cavaliere della Corona d'Italia. Due anni dopo il suo arrivo a Varazze, don Paseri scrisse a Don Bosco chiedendogli di mandarlo missionario in Brasile, ma il Santo gli rispose: ''Caro Paseri per ora la tua America è Varazze". E così fu per Iunghi e operosi anni in una città che lo amò intensamente anche per Ie due doti di bontà e di carattere fermo e deciso. Era nato a Sampeyre il 27 luglio - 1849 e morì a Varazze il 1° aprile 1925· Ai suoi funerali una folla immensa, nonostante un forte temporale, gli diede testimonianza del proprio, indiscusso affetto, accompagnandolo all'ultima dimora terrena con una partecipazione di cordoglio indimenticabile.
LA MAGNOLIA RIFIORISCE
Fra tante brutte notizie di ogni genere, almeno una che ci tira su cuore e che ci fa sperare ancora nella natura (almeno quella). La magnolia nell'ex giardino delle Boschine, potata e non abbattuta, come da battaglie sentimentali di molti cittadini, Campanin Russu in primis, offre nuovamente i suoi candidi fiori in un rinnovato germoglio, a dimostrazione che avevamo ragione a opporci al suo abbattimento, ridando fiducia a questa vecchia, cara pianta che ha visto generazioni di allieve ed educande rincorrersi festose attorno al suo robusto tronco. Siamo particolarmente Iieti di questa rigenerazione di un simbolo non rottamato, che ci fa sperare in un futuro di motivato buon senso.
I TESTIMONI DI GEOVA
Venerdì 13 giugno, nella Sala Capitolare di San Domenico di Varazze, Padre Francois Dermine O.P. Presidente Nazionale del GRIS (Gruppo Ricerca e Informazione Socio-Religiosa sulle Sette e Nuovi Movimenti Religiosi), ha tenuto, in due incontri pomeridiano e serale, una interessante conferenza sul terna ''Quella dei Testimoni di Geova non è la Bibbia", stigmatizzando Ie numerose contraddizioni sull'interpretazione della stessa effettuate da questa organizzazione che agisce a livello mondiale. "Si tratta di una grande multinazionale di origine nord americana", ha spiegato il relatore, ''che poggia la propria potenza su un vero impero di cartiere e di tipografie che promuovono un florido commercio basato sulla vendita effettuata dagli stessi aderenti alla setta, persone alle quali, per inciso, nella maggior parte dobbiamo rispetto per la loro buona fede che invece non appartiene ai dirigenti:" Padre Dermine ha citato alcuni versetti della Bibbia abilmente ''riveduti" dai Testimoni di Geova, mettendo a paragone Ia vera Bibbia con quella divulgata da questo movimento, assolutamente da non considerarsi„'' Alla conferenza dell'illustre teologo, ha presenziato un folto e attento pubblico, che ha posto domande e quesiti, a riprova dell'interesse suscitato e del successo di questi incontri promossi dalla Comunità Domenicana di Varazze.
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