FESTA DOMENICANA PER SAN
TOMMASO D'AQUINO
Tommaso d'Aquino: filosofo, santo, dottore della chiesa, appartenente all'Ordine Domenicano, massimo rappresentante dell'etica medievale, è stato ricordato mercoledì 28 gennaio dalla Comunità dei Padri Domenicani di Varazze con un appropriato incontro liturgico al quale hanno partecipato il Terz'ordine Domenicano e numerosi fedeli, poi radunati nella Sala Capitolare di SantaCaterina per un rinfresco conviviale. San Tommaso d'Aquino, che ricorda a Dante " Ciò che non more e ciò che può morire/non è se non splendor di quella idea/ che partorisce, amando, il nostro Sire", rappresenta un vero pilastro della fede cristiana, vanto dell'Ordine dei Predicatori di San Domenico, che giustamente lo ricordano e lo indicano come "gigante di fede e di cultura", che dal Medio Evo illumina il cammino della Chiesa..
SI È SPENTA LA VOCE DI MARIUCCIA TRAVERSI
La voce limpida di mezzo soprano l'aveva portata, negli anni '40, a intrattenere i feriti di guerra ricoverati alla Colonia Milanese di Celle Ligure, con la Compagnia di Arte Varia diretta da Nanni Boggio. Poi venne la selezione al concorso "Nuove Voci" della RAI, nell'immediato dopoguerra, dove fu promossa a pieni voti dalla giuria di cui facevano parte i "big" dell'epoca, tra cui Natalino Otto, impedita, però, dal rigore paterno, a proseguire in quella che si presentava come una luminosa carriera. La sua bella voce continuò ad aleggiare nei vari dancing che si aprivano all'ottimismo della pace ritrovata e alle commoventi Ave Maria di Schubert di tanti matrimoni. Mariuccia Traversi ci ha lasciato lo scorso febbraio con questi e altri ricordi, molti dei quali legati, prima al teatrino delle "Boschine" e poi alla Filodrammatica Don Bosco, dove, con Pino Baglietto, formava una coppia di esilarante successo. La ritroviamo ancora nel coro di San Domenico che l'ha accompagnata all'ultima dimora nella funzione di addio in San Bartolomeo. Una vita sulle note della musica, quella di Mariuccia, fino a pochi giorni prima della sua scomparsa a unire la sua voce a quelle degli amici del coro, quasi un preavvertito saluto in attesa di raggiungere altri cori, dove il canto è di una meravigliosa, eterna perfezione. Ci mancherà quella voce, quel carattere forte e deciso, a volte burbero, maschietto. Ci mancherà un'altra pagina di questa nostra Varazze ricca di tante, semplici, ma autentiche "chicche" che sanno parlare al nostro, spesso disincantato, cuore. Ciao Mariuccia. Chissà quante applaudite Ave Maria lassù! La Redazione del Giornalino porge sentite condoglianze alla sorella Ida, al fratello Mario, alla nipote Gabriella e alla cognata Anna.
NEL SEGNO DEI PESCI
Con questo titolo, che è anche il suo segno zodiacale, Silvio Craviotto "nuota" vigorosamente nel mare della poesia e della prosa, proponendo e riproponendo, con questa nuova gradita fatica, i temi a lui cari, aneddoti di vita vissuta, il lavoro, le amate onde che fin da giovanissimo l'hanno accolto nello spumeggiare del loro festoso abbraccio, con rapide pennellate di filosofica cultura che sono il suo ben conosciuto e apprezzato bagaglio. "Nel segno dei pesci" è un nuovo capitolo di quel cammino che non conosce pause, nonostante le asserzioni di Craviotto che ogni tanto fa capire di voler appendere la penna al chiodo. Destino dei poeti il non poter guarire da quella malattia che è la sola medicina per continuare a vivere. Auguri Silvio, il riposo è per altri
guerrieri...
UN VARAZZINO E UN ITALIANO VERO
Nella ricorrenza del centenario della "Grande Guerra", oltre ai molti caduti varazzini che saranno ricordati nel corso dell'anno (U Campanin Russu ne farà
memoria il 23 maggio nella Sala Consiliare del Comune), non vanno dimenticati coloro che, emigrati all'estero per ragioni di lavoro, allo scoppio del
conflitto sentirono il dovere di imbarcarsi sul primo bastimento in partenza per l'Italia e arruolarsi volontari per difendere l'amata Patria, che pur non
era stata in grado di assicurargli il pane. Furono molti, quei figli fedeli che si ritrovarono nelle trincee del Carso o sulle pendici dell'Adamello, e non
pochi di Varazze. Uno di loro si chiamava Ettore Betti, classe 1889. Combatté in prima linea e alla fine del conflitto decise di ristabilirsi nella sua
città, dove sognava di formarsi una famiglia, Ma le cose andarono crudelmente in altra maniera, poiché il 17 marzo 1923, in un locale del borgo Solaro, non
dissimulando le proprie idee democratiche, fu ucciso a bastonate da "ignoti" della prima ora fascista. Il suo corpo martoriato venne rinvenuto accanto al portone della propria abitazione; ne fu impedita l'autopsia e la versione ufficiale della morte fu attribuita a "cause accidentali". Ci è parso doveroso accennare a questa pagina ai più sconosciuta, per ricordare un nostro concittadino che dall'America accorse volontario per difendere la Patria e che ne fu ripagato da chi quella Patria stava imbavagliando e che probabilmente non aveva nemmeno conosciuto il fango e l'orrore della trincea. Ettore Betti era un giovane sensibile agli ideali patriottici, che rinunciò alla tranquilla vita di un lavoro sicuro in America per battersi senza ma e senza se per la "sua" Italia. Era soprattutto un varazzino e un italiano vero, caduto sul fronte della libertà, il cui elenco non sarà mai completo...
UN FRIULANO A VARAZZE NEL SOLCO DI GARIBALDI
Era nato a Pordenone il 9 marzo 1840 e morì a Varazze nel 1865, Giovanni Battista Bertozzi, garibaldino che fece parte dei "Mille", partecipando a tutta la Campagna d'Italia agli ordini di Garibaldi. Come ogni mese, quando la data di nascita o di morte di un concittadino che merita un nostro doveroso ricordo, coincide con l'omonimo numero del Giornalino, ne tracciamo brevemente il profilo, in questo caso soffermandoci soprattutto sulla scelta effettuata da un uomo che a conclusione del proprio impegno risorgimentale scelse la nostra città quale luogo ideale per trascorrervi il resto della vita. L'accostamento ai varazzini Nicolò Sardi e Augusto Mombello, combattenti a Monterotondo e a Mentana con Garibaldi, viene spontaneo e ci riporta ad una città in cui non mancavano gli ideali del Risorgimento e dove si potevano trovare affinità di pensiero, anche se la comunità era piuttosto conservatrice, come narrano le cronache. Dalle sponde friulane del Noncello a quelle del mare di Varazze (non distanti da quelle di Quarto...), il cammino di Bertozzi venne così a concludersi nella nostra città, eletta a seconda patria, portando con se il proprio contributo d'indubbie doti morali e civiche, attestate dalla simpatia di tutta la popolazione.
ADDIO PINO FERRO... E "A DAMASCO !"
L'affermazione che aveva battuto i sette mari non è impropria per il Comandante Pino Ferro, la cui improvvisa scomparsa avvenuta lo scorso febbraio ha profondamente colpito i moltissimi amici che il suo carattere spontaneo e gioviale, non privo di gustose battute, gli aveva procurato nei settantacinque anni di una vita intensa e laboriosa. Marinaio di vaglia, al comando di super petroliere, Ferro aveva percorso in lungo e in largo le rotte di tutti i continenti, riportando a Varazze i gusti e i sapori di terre lontane, che la sua passione per la cucina incuneava in ricette di successo, poi riportate su "La cucina del Capitano", per le Edizioni Mursia, per non parlare di altri racconti e di saggi che hanno arricchito la nostra curiosità Ma non solo di cibo, s'interessava Pino, la cui solida cultura spaziava su molteplici argomenti, quali l'ambiente marino, i campioni di petrolio che raccoglieva durante i suoi viaggi (spesso con i
familiari) e conservava in vasetti di vetro, testimonianze di studi e di approfondite analisi, illustrate poi in interessanti trasmissioni televisive. Un uomo e un marinaio a tutto tondo, dunque, questo nostro varazzino doc, della stirpe dei Ferro (Balunin, corderia, ecc.), che aveva scritto sul viso la gioia
di vivere, di conoscere, di raccontare e che ci mancherà proprio per questo e per altre doti lasciate quale preziosa eredità alla famiglia e agli amici più
cari che l'hanno accompagnato numerosissimi all'ultimo imbarco... Il Giornalino si unisce al cordoglio di Doni, Federica con Pier, Filippo, Alai con Marco,
Camilla, Giacomo e parenti tutti, con l'esclamazione a lui cara "A Damasco", che ci ricordava liete avventure gastronomiche sulla scia del film "Laurence
d'Arabia".
ALL'EXPÒ DI MILANO IL CAPPON MAGRO DI RENATO
Uno splendido e accattivante "Cappon Magro" sarà il biglietto da visita che Varazze, attraverso lo staff culinario del ristorante Santa Caterina, invierà
all'Expò di Milano. I lavori di preparazione per questo classico piatto genovese sono già cominciati sotto la direzione di Renato Grosso, chef non
nuovo a exploit gastronomici di livello nazionale e, oggi, internazionale, che ha predisposto un corso di aggiornamento al quale partecipa un gruppo di
giovani allievi della Scuola Alberghiera di Alassio, impegnati a perfezionare la loro preparazione in vista del prestigioso appuntamento di Milano. Renato
Grosso, da noi intervistato, ha indicato anche nuovi traguardi che la sua dinamica attività sta per tagliare, come il gemellaggio con la cucina tipica dello
Zimbabwe, che porterà a Varazze i sapori e il folclore di quel paese africano. Il nostro obiettivo ha catturato intanto un'anteprima della gustosa e
affascinante avventura gastronomica in corso, fissando i trionfi del Cappon Magro e "satelliti vari", attorniati dai giovani collaboratori Marinella Goya,
Francesca Spotti, Alessia Nardotto, Gianluca Tutti e Lorenzo Roccaforte, ideale corona di Renato Grosso. I nostri complimenti e auguri di un successo più che meritato.
IL DECENNALE DI TONINO OLIVIERI
Non c'era da dubitare sulla risposta corale dei varazzini alla rievocazione di Antonio (Tonino) Olivieri a dieci anni dalla sua scomparsa, svoltasi sabato 21
febbraio alla Biblioteca Civica "E. Montale" La manifestazione, con un prologo in via Busci 28, dove è stata posta una targa sulla facciata della casa natale
di Tonino, benedetta da fra Candido Capitano, ha richiamato un pubblico numeroso e attento, che ha voluto portare la propria adesione al ricordo di una
persona che tanto si adoperò per la promozione culturale della città, soprattutto per il culto di S. Caterina da Siena e del Beato Jacopo, ma non
solo. Il relatore Mario Traversi, dopo il saluto dell'Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno e del presidente de U Campanin Russu, Giovanni Ghione, ha
svolto il proprio intervento tracciando le linee principali del percorso effettuato da Olivieri nei suoi 63 anni di vita, che ci hanno lasciato una solida eredità
culturale: "dono prezioso per le nuove generazioni". Presenti la vedova Jole, con la figlia Enrica, il genero Luca e il nipotino Giovanni Battista, la
sorella Angela, con il marito Angelo e i nipoti Marco e Daniele, nonché parenti e numerosi amici ed estimatori, il ricordo di Olivieri ha riportato l'uditorio
alle sue numerose pubblicazioni e alle mostre di alto significato storico-religioso, una delle quali, sul Beato Jacopo, ripresa da Televarazze, è
stata proiettata nel corso della conferenza. Interventi di Marina Delfino, Presidente dell'Associazione Internazionale dei Caterinati di Varazze, di Elsa
Roncallo, Presidente del Centro Studi Jacopo da Varagine, di Bianca Caniggia, Presidente dell'Associazione Sacre Rappresentazioni di S. Caterina da Siena
(Associazioni che con U Campanin Russu hanno promosso la manifestazione), nonché di Giovanna Badano di Studiodanza Varazze, hanno portato un ulteriore contributo di conoscenza su Antonio Olivieri e sulle sue opere. Piero Spotorno, per Televarazze, ha ripreso le varie fasi della manifestazione, mentre Giuseppe Bruzzone e G.B. Giusto, de U Campanin Russu, hanno coordinato la proiezione del filmato. Un signorile rinfresco ha concluso la bella e riuscita manifestazione in un clima di serenità non priva di quel sorriso che Tonino ci raccomandava di conservare ricordandolo.
ULTIMI FUOCHI DI CARNEVALE AL SOLARO
Scoppiettanti, gli ultimi fuochi di Carnevale al Solaro, con la tradizionale rottura della pentolaccia (ma sarebbe più giusto dire "delle pentolacce", dato che ce ne sono state...a ripetizione). Il via è stato dato dalla Confraternita di S. Bartolomeo, sabato 21 febbraio, nella stessa chiesa dell'Oratorio, schivando opportunamente la pioggia. Più fortunato il Comitato Borgo Solaro, che domenica 22 febbraio ha potuto usufruire di una splendida giornata di sole che ha richiamato un considerevole numero di bimbi in maschera, con rottura di pentolacce a partire dal Bar Rossi, per confluire poi in piazza Dante, con gran finale in piazza Bovani (ciassa do ballon), il tutto con sottofondo musicale in linea con l'atmosfera carioca e dolci per tutti, grandi e piccoli. Va sottolineata la costante presenza del Gruppo Animazione Varazze, fedele come sempre agli appuntamenti festaioli e folcloristici varazzini, così come si riscontra una crescente partecipazione degli esercizi commerciali del rione, soprattutto quelli di recente apertura, a sostegno del nuovo Consiglio Direttivo del Comitato Borgo Solaro, uscito dalle ultime elezioni e la cui composizione è risultata la seguente: Presidente Alessandro Derba, Vice Presidente Michela Canepa,
Consiglieri: Silvia Zambon, Daniela Baglietto e Rosanna Venturino. Con questa ennesima manifestazione il Solaro si merita proprio una medaglia al merito della "vivacizzazione", non solo del rione, ma dell'intera Varazze.
ECHI DAL FESTIVAL DELLA CANZONE IN LIGURE DI ALBENGA
Per il grave lutto che l'ha colpito (la morte della sorella Mariuccia), Mario Traversi non ha potuto presenziare alla XIV Edizione del Festival della Canzone Ligure "San Giorgio" di Albenga, svoltosi il 7 e l'8 febbraio 2015, ma il suo testo "A stradda", musicato e interpretato da Bruno Lofrano, è risultato il migliore
(come da articolo a parte), aggiudicandosi così, per la quarta volta, il primo premio assoluto in questa ormai classica competizione musicale regionale. Il
trofeo, come mostra la foto, gli è stato consegnato direttamente al proprio domicilio dallo stesso Lofrano, come da foto che pubblichiamo, unendo i nostri
compimenti.
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