Si sono concluse con un meritato successo le – Serate al Chiostro – 2019
Venerdì 26 luglio 2019 a Varazze, nel Chiostro di San Domenico, con l’intervento di don Claudio Doglio si sono positivamente concluse le “Serate al Chiostro”, la sempre interessante manifestazione giunta alla XXIII edizione, organizzata dall’Associazione Culturale “U Campanin Russu”, con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura della città di Varazze e la collaborazione della Consulta Ligure, di Enti ed associazioni.
Dopo l’anteprima del 19 luglio (video documentari di Antonio Mezzina e Maria Angela Tamborra)
La serata musicale del 23 luglio ha visto la presenza di due complessi musicali: l'“Ensemble a pizzico A. Vivaldi” che ha presentato pezzi di musica del repertorio classico, mentre i "Carmina Bibenda" hanno presentato il loro repertorio basato su musiche medievali. Entrambi siglati da un caloroso successo.
Gli incontri culturali de “U Campanin Russsu” nella suggestione del cinquecentesco Chiostro di S. Domenico a Varazze, sono entrati nella tematica tecnico-visiva con il “Geoparco sottosopra“ curato della dott.ssa Gabriella Motta.
La dott.ssa Gabriella Motta, esperta biologa dello staff dell’Acquario di Genova, ha “immerso” l’attenzione dei presenti nei fondali del tratto costiero del Parco del Beigua, con dotte spiegazioni e proiezioni sulla fauna e la flora ivi locati, proseguendo poi su altre forme di vita mediterranee e oceaniche, fino ai grandi cetacei, una vera lezione di storia naturale che ha avvinto e arricchito di nuove conoscenze l’uditorio, riscuotendo un meritato successo.
Mentre il dott. Furio Ciciliot , Presidente della Società di Storia Patria di Savona, ha illustrato le motivazioni che hanno determinato la fama dei "Cantieri (navali) di Varazze ", in tutta la Liguria e oltre nel periodo delle costruzioni in Legno.
Il dott. Furio Ciciliot, conosciuto e apprezzato studioso di storia ligure, ha presentato un’ampia panoramica sulla genesi e lo sviluppo della cantieristica varazzina, partendo da quella “Ad Navalia” riportata sulla “Tavola Peutingeriana” della Roma del tardo Impero. Il valore dei maestri d’ascia locali, la ricchezza arborea dell’entroterra, hanno trasformato in arte quello che era nato come lavoro, secondo le spiegazioni di Ciciliot, contribuendo alla nascita di un indotto che diede occupazione e benessere a moltissime generazioni e fino ai giorni nostri, imponendo il nome di Varagine (oggi Varazze) all’onore del mondo.
Le serate tenutesi rispettivamente mercoledì 24 e giovedì 25 luglio hanno avuto una conclusione di pregio, venerdì 26 luglio, che ha riassunto emblematicamente il tema dettato quest’anno dal Campanin Russu, (Il Mare), svolto brillantemente (e non v’era alcun dubbio…) da don Claudio Doglio, parroco di S. Ambrogio – Varazze, sul tema “La Bibbia e il mare“.
Don Claudio Doglio, come dicevamo, ha concluso con il fascino della Bibbia questo viaggio sentimentale nel nostro passato marino, soffermandosi su fatti e personaggi che appartengono alla fede e alla cultura di tutti i tempi, anche in questo caso con dovizia di particolari che hanno “calamitato” il pubblico in una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio, ma presente nel nostro eterno “io”.
Tre serate di indubbio interesse per ogni tipologia dell’affezionato pubblico che ogni estate, nonostante altre “sirene” concomitanti, corre al richiamo dell’arte, della scienza, della poesia e della musica, che U Campanin Russu mette in cantiere con impegno e capacità, a riprova di una preparazione culturale che comprende usi e costumi locali e liguri, secondo Statuto e l’amore per la propria terra.
Un forte “Bravò” a U Campanin Russu per queste Serate al Chiostro 2019 coordinate dal Presidente Giovanni Ghione con il contributo di un efficiente staff composto da G.B. Giusto, Adriano Mantero, Ettore Candela, Bertino Conforti, oby Ciarlo, Tomaso Pastorino, Mario Traversi, confortati dalla presenza dell’Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno, dall’Assessore all’entroterra Ambrogio Giusto e dal presidente del Parco del Beigua: Daniele Buschiazzo.
Il Chiostro di San Domenico ha richiamato, come sempre, volti noti e volti nuovi: fascino di un’oasi di fede e di cultura che non ha tempo.
U Campanin Russu ringrazia i Padri Domenicani per la squisita ospitalità nella persona del priore Padre Daniele Mazzoleni e dei suoi confratelli.
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