LE SERATE AL CHIOSTRO 2016
La XIX^ edizione delle "Serate al Chiostro" del Campanin Russu, nel cinquecentesco scenario del chiostro di San Domenico, è iniziata, martedì 10 luglio, con le "STRADE DELLA FEDE: DOMENICANI INVIATI A PREDICARE DA 800 ANNI", argomento che segue l'itinerario del Lûnäio de Väze 2016 e che propone, in chiave di conferenze, la tematica dello stesso.
A dare il via alla prima serata, dopo la presentazione del presidente de U Campanin Russu Giovanni Ghione e dell'Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno, è stato il priore del Convento, padre Daniele Mazzoleni, che ha introdotto il confratello, padre Giovanni Cavalcoli, eminente teologo dell'Università di Bologna, il quale ha fatto un'ampia panoramica dell'Ordine Domenicano, allorché Domenico di Guzman ebbe la "scintilla" che diede origine alla propria vocazione che lo portò a predicare il Vangelo in varie parti d'Europa e a promuovere l'opera di conversione e di conciliazione degli eretici. E proprio sulla questione degli eretici, soprattutto i catari (o albigesi), padre Cavalcoli si è soffermato in precise e dotte spiegazioni sull'azione della Chiesa di fronte a tale problema, visto nel contesto del suo tempo, sollecitato anche da alcune domande dell'uditorio. Una conferenza, quella del teologo domenicano, ormai stabilmente a Varazze nell'ultimo Convento dell'Ordine esistente in Liguria (come ricorderà il Presidente Ghione), ricca di riferimenti storico-religiosi, con "incursioni" nei "nostri" S. Caterina da Siena e Beato Jacopo, nel solco di quell'interpretazione della parola di Dio, molla dei Predicatori Domenicani, secondo il loro motto "Veritas". Al termine del suo intervento, molto seguito e applaudito dal pubblico, il presidente del Campanin Russu ha donato a padre Cavalcoli e a padre Mazzoleni (intervistatore ad hoc del conferenziere), due piatti in ceramica rappresentanti il logo del Campanin Russu. Un dvd della serata, ripresa da Giuseppe Bruzzone con la collaborazione di Gianni Giusto, sarà divulgato, come gli altri incontri, e consegnato, oltre che ai vari conferenzieri, anche a coloro che desidereranno avere un ricordo di dette serata.
Il secondo incontro al Chiostro ha avuto per protagonista Franco Rebagliati, noto storico della rete ferroviaria italiana ed estera e, in particolare, di quella ligure, che ha trattato il tema "STRADE FERRATE DEL LITORALE LIGURE", riportando l'uditorio in un'affascinante e non privo di romantico e nostalgico viaggio nel tempo, partendo dalla prima tratta Napoli - Portici del Regno delle Due Sicilie, per poi addentrarsi nelle varie fasi di trasformazione di tale, essenziale servizio, dai primi treni con locomotive a vapore e a carbone, per arrivare a quelli con trazione elettrica. Un viaggio anche nel sociale e nel costume, quello di Rebagliati, arricchito da suggestive fotografie che hanno ripreso scorci di una Liguria in via di trasformazione, dove la fatica per costruire la rete ferroviaria in un territorio non facile ha segnato di lutti il progresso per collegarne le due estremità, tributo a un'Italia che guardava necessariamente al proprio sviluppo a livello internazionale. Il racconto di Rebagliati, già Presidente del Dopolavoro Ferroviario Savonese e autore di una quarantina di libri inerenti la rete ferroviaria ligure e del recente "Cronaca di Savona e circondario" con il prof. Francesco Gallea, è poi entrato nell'evoluzione portata da questa nuova e attesa realtà, toccando la vecchia stazione Letimbro di Savona e quella di Varazze, con piacevoli aneddoti di costume e di diverse altre crude realtà (i treni ospedale nelle due ultime guerre e le colonie Bergamaschi di Celle Ligure trasformate in Ospedale Militare, i treni armati del secondo conflitto mondiale e altre interessanti pagine ad essi collegate). Presentato dal Presidente del Campanin Russu Giovanni Ghione, anch'esso ex ferroviere, e salutato dall'assessore alla Cultura Mariangela Calcagno, Franco Rebagliati, ai quali vanno i nostri complimenti per la bella serata offertaci, ha ricevuto il classico piatto in ceramica firmato Anna Pittaluga. Tecnici: Gianni Giusto e Giuseppe Bruzzone, coadiuvati da Adriano Mantero, Ettore Candela, Roby Ciarlo, Lorenzo Pansolin e Tomaso Pastorino. Alcuni interventi hanno vivacizzato il riuscito evento.
Giovedì 21 luglio, al Chiostro si è sentito il respiro e il profumo delle onde con "STRADE DEL MARE: I CETACEI DEL MEDITERRANEO", serata condotta dalla biologa Giulia Calogero, laureata all'Università di Genova, che ha trattato le problematiche dell'habitat del nostro mare, soffermandosi sul suo delicato equilibrio, oggi in via di trasformazione per la tropicalizzazione in corso e la presenza di nuove specie
di creature provenienti da altri mari. Con dovizia di particolari e il supporto d'interessanti proiezioni d'immagini fisse e in movimento, la dott. Calogero ha fatto una disanima di tutto ciò che fa parte del nostro mare, di costa e di profondità, soffermandosi quindi sul "Triangolo dei cetacei", che dalla Costa Azzurra all'arcipelago Toscano, con vertice la Corsica e la Sardegna, fa del Mar Ligure una delle più vivaci oasi di balenottere e capidogli, con contorno di tursiopi di varie specie. Una serata veramente interessante, culturalmente a più stelle, che ha ulteriormente aperto gli occhi ai presenti sulla necessità di preservare questo patrimonio marino che la natura ci ha offerto. Giulia Calogero, dello staff "Wurtz-Repetto, "detective" del Triangolo, è stata veramente una guida preziosa nell'"immersione" in quel mondo sottomarino e di superficie che è la nostra culla primordiale e che, assolutamente, non ne deve diventare una...tomba. Bravissima questa nostra concittadina (abita a Cantalupo), della quale sentiremo parlare ancora a lungo. Anche per lei un ricordo della serata consegnatogli dall'Assessore alla Cultura e dal Presidente del Campanin Russu. Gradito ospite il Presidente della Consulta Ligure, Franco Salvadori e gentile Signora.
Venerdì 22 luglio, quarta e ultima delle serate 2016 al Chiostro, l'Ente Parco del Beigua ha presentato "STRADE DEL PARCO - SENTIERI TRA NATURA E CULTURA", un meraviglioso ventaglio d'immagini e di notizie su questo nostro vero e proprio "tesoro" che abbiamo il dovere di preservare per le generazioni future. Presentata la serata dal Presidente del Campanin Russu Giovanni Ghione e il saluto dell'Assessore all'Ambiente del Comune di Varazze, Ambrogio Giusto. Il Presidente del Parco del Beigua, Daniele Buschiazzo, ha svolto un excursus sui 400 km. del territorio, fra sentieri naturali e storici, ricordando che dal 2015 il Parco del Beigua è inserito nella lista dei Geoparchi globali e che a Varazze, già a partire dal 22 luglio 2016, a palazzo Beato Jacopo agisce un Centro Informazioni, anteprima di un ufficio dell'UNESCO, a logico riconoscimento dell'importanza geografica della nostra città in detto contesto territoriale. La serata è quindi proseguita con una serie di stupende proiezioni sulle bellezze ambientali del Parco, in un susseguirsi d'immagini commentate con grazia e proprietà da Ilaria Mangini, già apprezzata nostra conoscenza per suoi precedenti interventi al Chiostro. Con Ilaria, i fortunati presenti che in una serata dalle molte, "troppe" sirene che richiamavano a balli e altri spettacoli in un'incomprensibile contemporaneità, hanno potuto godere delle bellezze di una natura ancora incontaminata, dove fauna e flora, paesaggi estivi e invernali, l'appuntamento annuale con il passaggio del "Biancone" e altre meraviglie di questa grande oasi a un tiro di schioppo dal mare, ne hanno fatto apprezzare compiutamente la fortuna elargitaci da madre natura. Evento di meritato successo, l'appuntamento con l'Ente Parco del Beigua, a degna chiusura di questa prima parte dell'Estate Culturale del Campanin Russu, che avrà la sua conclusione con le due serate all'Auditorium dei "Fratelli Stellati", la cui cronaca segue questo servizio. Un gentile omaggio floreale a Ilaria Mangini e un piatto in ceramica al Presidente del Parco Daniele Buschiazzo, oltre alle parole di "provvisorio" commiato del Priore di S . Domenico. Al termine di tutte le serate è seguito un rinfresco offerto dai tradizionali sponsor: Enoteca Bar Rossi, Albergo Azzurro e Albergo Miranda. Come sempre, prezioso il supporto tecnico di Gianni Giusto e Giuseppe Bruzzone e dello staff dei vari soci del Campanin Russu.
E ALL'AUDITORIUM "FRATELLI STELLATI"
Appendice alle Serate al Chiostro, come ormai da qualche anno, i due ultimi appuntamenti organizzati dal Campanin Russu nell'Auditorium dei "Fratelli Stellati", mercoledì 3 e giovedì 4 agosto, il primo: "STRADE DEL LEGNO DAI MONTI AL MARE", con il prof. Furio Ciciliot, già Presidente dell'Associazione di Storia Patria di Savona, scrittore ed esperto di costruzioni navali che proprio a Varazze ebbero da secoli il primato in Liguria, coadiuvato dal prof. Carmelo Prestipino, attuale Presidente del suddetto sodalizio e noto e apprezzato studioso del nostro passato, a partire dal neolitico interessante l'entroterra varazzino. La seconda serata: "STRADE DELLA FEDE", ha avuto invece, giovedì 4 agosto, come degno finale che si è riallacciato all'inizio del Chiostro (gli 800 anni dell'Ordine Domenicano), l'intervento del
Parroco di S. Ambrogio don Claudio Doglio, insigne teologo e profondo conoscitore della Bibbia. La prima serata è stata contrassegnata da un'ampia panoramica, ricca di spiegazioni che ci hanno riportato agli antichi sentieri dei nostri progenitori, soprattutto abitanti o nomadi dell'alpicellese e del Beigua, svolta da Carmelo Prestipino, a partire dalle incisioni rupestri (polissoir), scoperte dal nostro Mario Fenoglio, per ripercorrere quindi idealmente, con Furio Ciciliot, la via del legno che riforniva dall'urbense i cantieri della industriosa Varagine, il tutto corroborato da interessanti approfondimenti in video sulla "lingua delle pietre" e sui confini dei vari centri abitati segnati dai rii, con spiegazioni capillari sui toponimi degli stessi. Un tuffo nelle pagine di un libro per molti aspetti ancora aperto a varie ipotesi e che Carmelo Prestipino e Furio Ciciliot hanno cercato, con indubbia capacità e perizia, di spiegare con una sapiente e corretta lettura (e rilettura...), riscuotendo ampi consensi.
La seconda e ultima serata dell'estate culturale 2016 del Campanin Russu, ha avuto come protagonista, come sopra ricordato, don Claudio Doglio, la cui ampia cultura teologica ha arricchito l'uditorio con la tematica religiosa riguardante la Cistianità, la sua genesi e sviluppo, il "cammino" faticoso e trionfale del Verbo fatto uomo per immedesimarsi nelle stesse problematiche di una creatura che doveva essere accompagnata verso il porto della salvezza, citando in antitesi "On the road" di Kerouac. Una vera "Lectio magistralis", quella di don Doglio, che ha lasciato una forte impronta negli attenti ascoltatori, motivo di riflessioni sulla nostra effettiva conoscenza del perché siamo chiamati a "camminare" sempre avanti e senza inutili nostalgie, sull'esempio e metodo dello stesso Gesù, che del movimento ne fece una predicazione concreta di annuncio a tutte le genti, per giungere a traguardi di maturità sociale e spirituale. Numerosi interventi in entrambe le serate, introdotte dal Presidente del Campanin Russu, presente l'Assessore alla Cultura, con graditi doni in ceramica e dvd a ricordo delle stesse, ai bravissimi conferenzieri. Staff tecnico: G.B. Giusto e Giuseppe Bruzzone, coadiuvati dai vari soci del Campanin Russu e ultimo rinfresco con un brindisi e l'arrivederci all'anno prossimo.
LA CONSULTA LIGURE A VARAZZE
Domenica 2 ottobre p.v., la Consulta Ligure di difesa ambientale e degli usi e costumi della nostra regione, che raggruppa oltre 45 associazioni, da La Spezia a Ventimiglia, alta Liguria e varie in Corsica e Sardegna, tra cui, molto attiva, quella di Carloforte, sarà ospite de U Campanin Russu presso la Sala Congressi del Palazzetto dello Sport (patrocinio del Comune), per l'assemblea generale autunnale. Il programma si articolerà sulle attività in corso nelle varie località, sede delle stesse associazioni e sulle iniziative che faranno parte dell'esercizio 2017. Dopo i lavori, i rappresentanti delle "famigge" liguri si fermeranno a Varazze per il tradizionale "pranzo conviviale". Oltre i soci, anche i simpatizzanti e i cittadini tutti possono partecipare all'importante riunione.
UNA VARAZZE DA BERE
Soprattutto nelle prime ore del mattino, dopo la "scopa" della tramontana, il mare di luglio e di agosto ci ha regalato acque limpide e senza la scomoda presenza delle meduse (il gioco delle correnti le avvicina alla riva, quando ci sono, nel pomeriggio), per cui abbiamo avuto un mare pulito e accogliente. Le nuotate sulla diga soffolta hanno inoltre permesso di costatare che l'habitat sottomarino sta arricchendosi di
mormore e di vari pesci di scoglio, mentre sono state scoperte alcune "nacchere" (ma non diciamo in che punto), segno evidente di un'interessante vita in evoluzione Balneazione positiva, dunque, con presenze in aumento di turisti italiani e stranieri che riscoprono una Varazze che offre sempre e ancora molto. Proprio una Varazze da bere..."
ALLE SORELLE BANDIERA IL "FESTIVAL DEGLI STONATI"
Una piazza Bovani gremita "a tappo", ha ospitato, venerdì 22 luglio, l'atteso "FESTIVAL DEGLI STONATI", allegra rassegna di canzoni interpretate da "giovani di ogni età..", che, a beneficio della Croce Rossa e della Protezione Civile di Varazze, si sono messi in gioco con spirito goliardico e molta fantasia, imitando o vestendo i panni di famosi complessi e di singole star internazionali dello spettacolo, suscitando l'entusiasmo di un pubblico che ha risposto positivamente alla lodevole iniziativa. Molto applaudito, e ospite della serata, il nostro Zibba, ormai nell'Olimpo dei cantautori di serie A, che ha presentato alcune delle sue migliori canzoni. In tale veste era presente anche Roberto Ciuffoli, ormai fedele di questo festival, scatenato con le sue gag. Presentatori e animatori con prorompente "verve", i "vecchietti" Gianni Way e Alfredo Valle, ormai affermate maschere di un teatro di palcoscenico e di strada, con il loro dialettar mugugnando. Parlavamo prima dei gruppi e dei singoli partecipanti a questo Festival degli stonati Ebbene, erano tutti bravi e volenterosi, ma una classifica si impone sempre e la giuria, presieduta da Oscar Prudente, ha emesso il seguente verdetto: 1° "Le sorelle bandiera", un trio che ha rifatto con "garbo" la parodia delle famose consorelle televisive. Al secondo posto il gruppo dei "Kiss", la cui maschera afro-zombiaca ha colpito e "impressionato" per la cura dell'abbigliamento e del trucco; 3° posto "ex æquo" alle "Suore per caso", vivace e acclamata parodia dal film "Sister act" e "Elvis Presley", indovinata imitazione singola. La votazione, per acclamazione, ha poi dato il proprio favore supplementare a "Suore per caso". Molto applaudito il gruppo giovani della A.D.S. Scuola Danza di Giovanna Badano, che si è esibito nel finale con un travolgente e simpatico "Tip Tap" che ci ha riportato agli indimenticabili Fred Astaire e Gene Kelly. Un Festival riuscito, questo degli stonati, che ha regalato una nota certamente "non stonata" a beneficio de nostri solerti militi della Croce Rossa e della Protezione Civile, ai quali dobbiamo tutti riconoscenza e solidarietà. La manifestazione, organizzata dalla Pro Loco Borgo Solaro era patrocinata dal Comune di Varazze.
QUANDO A VARAZZE CARUSO CANTAVA .....
"Alzati Francesco, che ai monti andiamo !" Questo invito era il buongiorno di Enrico Caruso a Francesco Cilea, di mattino presto, quando il grande tenore napoletano, che soggiornava spesso a Varazze negli anni del primo novecento in un appartamento non lontano da villa Lavarello (Cilea), rivolgeva all'amico compositore. E tale invito Caruso lo faceva cantando, e diverse persone, sapendo questo, si appostavano nei dintorni per ascoltare la voce del grande tenore, che poi echeggiava anche nelle notti di pesca alla lampara, allorché Caruso, ben accetto, s'imbarcava su di un capace gozzo e nella suggestione di quel mare che gli ricordava la sua Napoli, si lasciava andare in canzoni e romanze. E nel silenzio di quelle notti magiche, prive dei rumori assordanti di oggi, il suo canto arrivava fin sulla spiaggia a deliziare folti gruppi di villeggianti che lo ascoltavano incantati.."Guarda o mare quent'è bello/ spira tanto sentimento..." Ricordi di ieri, di altre stagioni, quando Varazze ospitava personaggi di fama internazionale, come appunto Enrico Caruso, testimonianze di persone oggi scomparse, come la mamma di Ettore Candela, che raccontava spesso al figlio Ettore questa ed altre storie rimaste nella rete della sua memoria. Ci è parso bello e rasserenante un tuffo "particolare" nel nostro passato "balneare", dove ombrellini parasole difendevano il biancore di pelli delicate che mai sarebbero state offese dall'abbronzatura, considerata cosa disdicevole...Altre estati, con violini e mandolini al posto dell'attuale infernale "Tam Tam" da giungla. Altre pagine, ormai strappate da quel grande libro della Varazze turistica del bel tempo che fu...
QUELL'INDIMENTICABILE FLYING DUTCHMAN
L'amore di un uomo per la sua barca. L'amore dei figli per il loro padre. Ecco una piccola, grande storia di struggente affetto che ci riporta un uomo, ora scomparso, che gareggiava sui Flying Dutchman e raccontava ai figli Adolfo e Claudio le meraviglie di quella imbarcazione, per lui la migliore del mondo, indovinata in ogni dettaglio, ubbidiente ad ogni comando, leggera come una farfalla. E i figli assaporavano quei racconti, quelle gare, quasi come fiabe, dove il papà diventava un condottiero che sfidava il mare con la sua cara compagna di avventure. Si chiamava Antonio Amalberti il nauta del Flying Duchman, meglio conosciuto come "U françeise", e lavorava con i genitori e il fratello Celestino (ottimo corridore ciclista), nella macelleria di via Busci.. Una famiglia conosciuta ed apprezzata al Solaro per la laboriosità e la simpatia, le battute che non mancavano mai tra un filetto e una bistecca, una specie di salotto, come accadeva nelle botteghe di un tempo, quando c'era meno fretta e si conversava con calma. Antonio, appassionato della vela, aveva il mare nel sangue e gareggiava, sia con le Lupe che con i Flying Dutchman, imbarcazione questa che considerava la più riuscita barca a vela del dopoguerra, amica fedele delle ore più belle. I figli non hanno mai dimenticato quei racconti e uno di essi, Claudio, ha voluto ricordarli con una poesia dai toni delicati e nostalgici, che mostra tutto l'affetto per il suo papà. La vogliamo proporre anche ai nostri lettori, perché ci è caro sottolineare questi sentimenti così edificanti, in un mondo dove spesso tra padri e figli i rapporti sono ben altri. Bravo Claudio, meritavi la nostra
doverosa attenzione e simpatia. "Mio Padre, sì, proprio lui, sognava/ il "Flying Dutchman".../ simbolo dell'epoca/ vero legno veloce,/ duttile e mirabile imbarcazione./ Nei suoi sogni,/ nei suoi racconti/ lo disegnava come un qualcosa di fantastico,/ irraggiungibile desiderio da mille e una notte.../ Purtroppo/ il suo sogno è svanito,/ ma la sua voce ritorna nella mia mente chiara/ e colma d'emozione, vibrante di voglia di vivere,/ gonfia di una tramontana irreale.../ Trasportata/ da un vento/ che non conosce rimpianti. " -
Claudio Amalberti.
A GHIGLIAZZA E FAZIO IL "1° TORNEO DI TRUCCO"
Si sono combattuti senza esclusioni di colpi, nonostante una pioggerella che a tratti imperlava i loro volti tesi nei sei tavoli di gioco, ognuno dei quali vedeva la sfida di due coppie, per complessivi 24 concorrenti. Il 1° Torneo di Trucco "Ciassa du Ballun" è partito così, nella serata di martedì 26 luglio, ovviamente in piazza Bovani (du Ballun...), a dar vita ad un'appassionante serie di duelli, che dalle qualificazioni è arrivato alle semifinali e quindi alla finale, in una cornice di appassionati e di curiosi, molti dei quali stranieri che chiedevano informazioni su quel gioco così strano per loro, dove echeggiavano parole chiaramente spagnole. Ventiquattro esperti di questo gioco hanno dato una dimostrazione delle loro qualità, maturate in lunghi allenamenti nei tardo pomeriggi vissuti in quella stessa piazza-salotto del Solaro, portando un contributo di conoscenze storico-migratorie, che Televarazze ha fissato con il suo Presidente Piero Spotorno e le spiegazioni di Mario Traversi e varie interviste a cittadini e ospiti (tra cui Sergio Giordano, decano della zona, e due splendide turiste svizzere, Elodie e Stella). La classifica finale incorona la coppia formata da Antonio Ghigliazza e Stefano Fazio, due big della nostra città (Tunitto, già Sindaco di Varazze, evidentemente votato al vertice delle sue imprese, così come Stefano, già Primario al Galliera di Genova.) Al 2° posto Stefano Vallerga e Vittorio Michero; 3° gradino per Antonio Cervetto e Mino Cervetto; e al 4° Graziano Baglietto con Franco Perata; seguono gli altri giocatori, arresisi dopo aspra lotta.. Ottima l'organizzazione curata da Giorgio Guastavino, caduto con onore nelle semifinali con il compagno Ambrogio Canepa, ma con la soddisfazione di aver battuto la coppia vincitrice dell'anno scorso. La premiazione si è svolta sulla stessa piazza, luogo di scontro e di indubbia bravura per tutti i partecipanti, suggellata da una forte e sincera stretta di mano che unisce ormai i "trucchisti" in una sorta di vera confraternita. La bella e riuscita manifestazione (responsabile del Regolamento Interno Giampiero Magnaguagno), è stata organizzata dalla dinamica Pro Loco "Borgo Solaro"( che ha offerto le Coppe), e supportata per la parte tecnica e con premi, dalle sorelle Rosa e Bianca Tassara del ristorante "Da Brì", con il patrocinio del Comune di Varazze.
LORENZO PANSOLIN E IL PUNTINISMO
La tecnica del "puntinismo" è stata ancora una volta ammirata in tutta la sua suggestiva bellezza nel corso della mostra personale di Lorenzo Pansolin, tenutasi a Palazzo Beato Jacopo dal 24 luglio al 6 agosto u.s, contrassegnato, come nelle precedenti esposizioni, da un vivo successo di critica e di pubblico. Immagini in bianco e nero e a colori, riproducesti paesaggi montani e marini, natura "viva", dove alberi e fiori sembrano uscire dalle proprie cornici con un canto di gioia e di bellezza, oltre a inquadrature di monumenti cari ai varazzini, quali il Campanile di S. Ambrogio e il castello sulla Punta dell'Aspera, hanno fatto la gioia degli occhi dei molti visitatori che si sono succeduti al secondo piano dell'ex palazzo di città, sede ideale per ospitare eventi di alta qualità. I nostri complimenti a Lorenzo Pansolin per questa "mostra del bello", organizzata con gli auspici dell'Associazione "U Campanin Russu", di cui l'artista è socio,
e il patrocinio del Comune di Varazze. Al vernissage, accompagnato da un signorile rinfresco, erano presenti l'Assessore alla Cultura
Mariangela Calcagno, il Presidente del Campanin Russu, Giovanni Ghione, il Vice Presidente Ettore Candela, il disegnatore Roby Ciarlo, Tomaso Pastorino e Mario Traversi, "speaker" per l'occasione, parenti, amici ed estimatori di Pansolin. Riprese di Giuseppe Bruzzone..
FEDE E CULTURA NELLE VISITE ESTIVE IN SAN DOMENICO
Bella e riuscita l'iniziativa dei Padri Domenicani di Varazze tesa a far conoscere compiutamente, a cittadini e ospiti, il loro complesso conventuale, a iniziare dalla Sala Capitolare intitolata a S. Caterina da Siena, per poi passare all'interno della chiesa, soffermandosi davanti alla stupenda Madonna del S. Rosario del Maragliano ealle varie cappelle, ognuna delle quale contiene piccoli scrigni di cultura in quadri, sculture e storia. Padre Daniele Mazzoleni, Priore del Convento e prezioso e suadente "Virgilio", ha accompagnato nei diversi "gironi di fede" della bella chiesa di S. Domenico, ogni lunedì e venerdì sera, i folti gruppi di attenti visitatori che hanno potuto ammirare e ascoltare le spiegazioni che dalla statua di fra Vincenzo Ferreri (il Santo al quale è dedicata la chiesa), alla cappella che contiene alcuni resti del Beato Jacopo e alla miracolosa immagine della Madonna delle Grazie (davanti alla quale il nostro Beato trasse la vocazione per il suo lungo cammino apostolico), hanno compiuto, in poco più di un'ora, un interessante excursus storico-religioso che ha contrassegnato la grande storia dell'Ordine Domenicano, in questo 2016 giustamente orgogliosi dei suoi primi 800 anni di fondazione. Nel panorama delle molte manifestazioni estive svoltesi a Varazze, questa serie di visite nel tessuto religioso e artistico della chiesa di S. Domenico, si pone come una vera "chicca" che ha arricchito di cultura e spiritualità i fortunati che hanno potuto e saputo coglierne l'essenza e l'intima bellezza. "Chapeau" per i nostri Padri Domenicani: fede e arte sono sempre state (e saranno) le colonne della civiltà cristiana. In coda a queste notizie domenicane, segnaliamo la visita al convento di Varazze del Padre Provinciale, Fausto Arici, sabato 6 e domenica 7 agosto, in concomitanza con l'anniversario della morte di San Domenico, avvenuta il 6 agosto 1221 a Bologna. Padre Arici, di ritorno dal Capitolo Generale di Bologna, che ha radunato i provinciali di tutto il mondo, ha voluto così onorare anche la patria del Beato Jacopo, un gesto particolarmente gradito dai varazzini. Al termine della S. Messa di domenica 7 agosto, padre Arici ha offerto quindi ai fedeli il bacio reverenziale alle reliquie di S. Domenico, custodite nella cappella a Lui dedicata:
È TORNATO IL "CAROLY"
Era stata costruita dai Cantieri Baglietto di Varazze nel 1948 e partita per un viaggio attorno al mondo che la portò in Brasile, con un equipaggio scelto nel quale figuravano i varazzini Giulio Tassara e Francesco Vallerga. L'abbiamo rivista con un misto di orgoglio e di commozione lo scorso mese di agosto, quando ha gettato l'ancora nel nostro porto, la"Caroly", mitico cutter il cui proprietario, Preve, la donò in seguito alla Marina Militare che ne ha ricavato una meravigliosa nave scuola per allievi ufficiali. Con lei sono arrivate anche le altre imbarcazioni di scuola vela "Orsa Maggiore, "Stella Polare", "Chaplin" e "Capricia"; una stupenda flottiglia al comando del Cap. di Fregata Marcello Losito, che ha portato una ventata di gioventù a rinnovare la tradizione marinara della nostra città. I ricordi ci riportano all'antica sede dei Cantieri Baglietto, a ridosso del molo di S. Caterina, dove la Caroly ebbe il battesimo di nascita e del mare, per partire subito dopo ad affrontare un viaggio che voleva anche significare la ripresa dell'Italia, umiliata da unaguerra disastrosa, pronta ad alzare nuovamente il pennone su tutti i mari per dimostrare il genio e l'operosità del suo popolo, che risollevava con forza la testa per guardare al futuro con ottimismo e sagacia. Un gruppetto di varazzini, già avanti con gli anni e che "ricordavano" quel lontano varo, al quale partecipò tutta la città, sono saliti a bordo della Caroly, accolti con cordiale simpatia dall'equipaggio, al quale hanno raccontato la genesi di questa creatura rimasta nel cuore di chi ebbe la fortuna di vederla nascere, crescere e affrontare il mare verso il proprio destino. Una storia vera
diventata quasi una leggenda, quando i Cantieri Baglietto erano al vertice della qualità e costruivano gioielli inimitabili, forti di una maestranza locale invidiataci da tutto il mondo. Forse ci siamo lasciati andare un poco..., ma il riapparire della Caroly, ben accompagnata dalle altre belle unità, ci ha riportato il profumo del sego e della vernice, del battere dei martelli e del canto delle seghe, il pulsare di un cuore oggi purtroppo silenzioso per il mutare dei tempi, ma non per questo dimenticato.
GIOIA DI VIVERE AL "SUMMER CARNIVAL" DEL SOLARO
Sembrava quasi un piccolo Sambodromo di Rio de Janeiro, Piazza Bovani, la sera di giovedì 11 agosto, in occasione del riuscitissimo "Summer Carnival", organizzato dalla Pro Loco Borgo Solaro, con il patrocinio del Comune di Varazze, strapieno com'era di un pubblico che tifava per i vari gruppi mascherati che si sono dati battaglia a suon di musica e di balletti. Difficile per la giuria dare un parere, vista la bravura e l'impegno di tutti i partecipanti, ma il verdetto è riuscito a soddisfare attori e pubblico, accomunati in una grande esplosione di applausi e di gioia di vivere, valvola rigenerante per lo spirito, in questi tempi difficili. Ai Bagni Colombo, che hanno presentato una fantastica coreografia di Guerre Stellari, è andata la palma della vittoria, mentre i Bagni Paolina sono stati premiati per aver saputo coinvolgere il pubblico con la loro esibizione, e all'Hotel Zurigo il riconoscimento per il divertimento che ha conquistato la piazza sul tema dei Mari del Sud. Veramente bravissimi tutti e un merito particolare a Federico Piccardo, presidente della Pro Loco Borgo Solaro e animatore della serata insieme a Valentina. Presenti in giuria e alla premiazione la Presidente Regionale UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco Italiane) Bruna Tessile, che si è congratulata per la bella manifestazione, e il Presidente Provinciale Albertino Negro. Appuntamento al prossimo anno e allegria.
NON VEDE MA "ASSAPORA" VARAZZE
Si chiama Fulvio Desonta, ha 49 anni, è di Colonia Monzese, viene a Varazze dal 2000, non è vedente e ha una carica di entusiasmo e di simpatia che coinvolge chi ha la fortuna di farne la conoscenza. Noi siamo stati presi da questa esuberante persona alla fine del Summer Carnival dell'11 agosto, allorché si è presentato al nostro redattore, sentendo che a Varazze c'è Il Giornalino; ha voluto farsi fotografare e sarà lieto di sapere che il suo desiderio verrà esaudito. Lo abbiamo rivisto ai Bagni Torretti, con la mamma e gli amici, dove fa circolo con la sua allegra simpatia. Fulvio è un non vedente, ma con la sua sensibilità avverte che Varazze è molto bella e ne assapora l'atmosfera, ne ascolta le voci, se ne è innamorato e continuerà a sceglierla per le sue vacanze. Grazie Fulvio per questa tua simpatia per la nostra città, che contraccambiamo veramente di cuore. La vita è ricca di cose belle e d'insegnamenti che le persone come te ci sanno dare a piene mani. La luce del cuore e della mente sono i veri occhi che arricchiscono l'umanità.
IL TURISTA MENO GIOVANE DELL'ESTATE VARAZZINA
Fra i tanti turisti che hanno scelto Varazze per le proprie vacanze, ne abbiamo conosciuto uno proprio speciale; si tratta del sig. Lorenzo Berzero, classe 1908, che ha soggiornato, lo scorso mese di agosto, presso la Casa del Nonno. Non potevamo lasciarcelo sfuggire e allora siamo stati nella bella struttura gestita dal "Gruppo Anteo" di Biella, la cui direttrice Graziella Sidoti, con squisita gentilezza e simpatia, ha fatto gli onori di casa alla presenza della figlia dell'ultra centenario, Maria Teresa e dei nipoti Cristiano e Alessandro; una famiglia di altri tempi, che pur in vacanza non lascia di certo il genitore e nonno al paese, San Germano Vercellese, ma lo porta con sé, sistemandolo in questo caso nella nostra Casa del Nonno, per poi farsi qualche bagno ed essergli comunque sempre vicino, mattino, mezzogiorno e sera, portandolo quindi a fare qualche giretto nei dintorni, perché anche per lui sia una bella e meritata vacanza. Lorenzo Berzero è un personaggio che sembra uscito dalle pagine di un libro dell'800. Di professione "cavalcante", cioè uomo che conduceva carri trainati da cavalli nel vercellese, ha vissuto l'epopea affascinante e faticosa delle risaie, allorché trasportava riso e ogni altro tipo di derrate alimentari e varie, da una fattoria all'altra e ricorda lucidamente la troupe che girava alla Cascina Veneria il film "Riso amaro", con Raf Vallone e Silvana Mangano. "Andavo a prendere le mondine che arrivavano di notte con il treno e le portavo nelle varie aziende", racconta, mentre sorride a quei ricordi e anche alle nostre domande su come sia arrivato così in gamba a questi primi 108 anni. "Lavorare, mangiare, bere, stare in buona compagnia e lontano dai dottori e dalle medicine; tutto qui." Vedovo da vent'anni dell'amata Virginia, il signor Berzero gode di ottima salute e dell'affetto di una famiglia costruita su solide basi di principi morali e sociali. "Varazze mi piace molto," ci ha dichiarato, ed è la mia prima e vera vacanza. "Ci rivedremo anche le prossime estati, perché conto di vivere ancora almeno dieci anni." Parole sue, dette con tranquilla fiducia nel domani, e noi crediamo proprio di rivederlo l'anno prossimo e ancora in questa Casa del Nonno, dove il sorriso della direttrice è incorniciato da tanti fiori che ingentiliscono il sereno riposo di un tramonto che regala ai capelli bianchi degli ospiti i riflessi dorati del nostro sole.
ALTROMARE DI EFFICIENZA E ASSISTENZA
Consuntivo più che soddisfacente alla Cooperativa "L'ALTROMARE", che con l'A.T.A. di Savona gestisce alcune spiagge del savonese, tra cui quelle di Varazze (al Solaro "da-o Forno") (e al Borgo "adiacenze Molo Marinai d'Italia"), con buona parte delle attrezzature del nostro Comune. Il responsabile di quella del Solaro, Renato Genovese, vista la buona accoglienza degli abitanti della zona e l'affluenza di una clientela mista, che comprende disabili ai quali viene data assistenza sia in spiaggia che in mare e che ha permesso di assumere personale con handicap per l'intera stagione, desiderando ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per la riuscita di questa ormai quinquennale attività, organizza, anche a nome del Presidente della Cooperativa, Umberto Ferrari, un piccolo, ma significativo rinfresco, che si terrà nella serata di venerdì 15 settembre, nello stabilimento suddetto, al quale interverranno le Autorità Comunali. "Siete tutti invitati, abitanti del Solaro e non, clienti e amici che hanno condiviso con noi questa bella esperienza di lavoro e di assistenza verso coloro che più di altri hanno bisogno e diritto di godere del nostro bel mare," conclude Renato Genovese, a cui fa eco il nostro plauso per quanto operato con efficienza e quel senso di gentile ospitalità che fa onore alla grande famiglia di L'ALTROMARE..
L'INFO-CENTER DEL GEOPARCO A VARAZZE
"Dall'agosto 2016 l'Ente Parco del Beigua - in collaborazione con il Comune di Varazze e con la locale Associazione Albergatori - fornisce, presso i prestigiosi locali del Palazzo Beato Jacopo, il servizio d'informazioni turistiche garantito da personale abilitato (guide ambientali ed escursionistiche). Avviato in termini sperimentali, con apertura nei fine settimana, l'iniziativa intende estendersi ulteriormente con l'obiettivo di far diventare l'Info Center di Palazzo Beato Jacopo la sede delle operazioni di promozione turistica del Geoparco UNESCO e del Distretto Turistico "Riviera del Beigua", sfruttando la sua posizione strategica rispetto ai flussi turistici del comprensorio ed integrando le altre strutture divulgative già esistenti sul territorio (il Centro Visite di Palazzo Gervino a Sassello, il Centro Visite di Villa Bagnara a Masone, il Centro Ornitologico di Case Vaccà sulle alture di Arenzano, il Punto Informativo di Prariondo, il Punto Informativo della Banilla a Tiglieto, l'Esposizione Archeologica di Alpicella, sulle alture di Varazze.) Per informazioni: ENTE PARCO DEL BEIGUA - Via G.Marconi, 165 / 16011 Arenzano (GE) - Tel.39 01085900300 - fax + 39 0108590064 - sito web: www.parcobeigua.it - e-mail: info@parcobeigua.it." Questo il comunicato stampa fatto pervenire alla Redazione del Giornalino e che pubblichiamo con la soddisfazione di costatare come Varazze stia diventando il punto focale informativo di un'attività ambientale - turistica che investirà tutto l'entroterra del Geoparco del Beigua, con il prestigioso riconoscimento dell'UNESCO.
Powered by Webnode