VENT’ANNI DI “SERATE AL CHIOSTRO”
Tanti sono ormai gli anni che i Padri Domenicani ospitano le “Serate al Chiostro” del Campanin Russu, tutte andate a buon fine e con un costante arricchimento di motivi culturali e di costume che fanno onore alla nostra città. Per l’estate 2017, come già annunciato, il calendario di queste manifestazioni è stato vario e articolato, partendo lunedì 17 luglio con il felice ritorno dei “CARMINA BIBENDA”, il complesso varazzino di musiche arieggianti le corti dei castelli medievali, che tanto successo aveva avuto già in passato, partendo proprio dal Chiostro. La prima serata ha preso il via proprio con questi “Menestrelli senza tempo”: Franco Ferrando alla chitarra e percussioni, Enrico Cuccadu alla fisa e flauto, Roberto Oliveri alla chitarra e canto, Andrea Cipollone, pimpante e simpatica voce narrante e canto, con intermezzi poetici di Mario Traversi e Giovanni Ghione, nelle due espressioni dialettali e italiano. Un ritorno atteso e applaudito, quello dei Carmina Bibenda, accolto dalla simpatia di un pubblico che “sa scegliere il meglio” di quanto offra il “piatto degli eventi estivi di Varazze”, e che è stato premiato con gli artistici piatti in ceramica che riproducono il Campanile di S. Ambrogio, simbolo dell’associazione. Il Presidente Giovanni Ghione, visibilmente soddisfatto, ha dato il via alla manifestazione coadiuvato dal Presidente Onorario Mario Traversi, ringraziando i Padri Domenicani per la squisita ospitalità, presenti i soci: Gianni Giusto (tecnico degli eventi); i Vice Presidenti Ettore Candela e Adriano Mantero; Bertino Conforti, cassiere, Tomaso Pastorino, delegato all’Ambiente e Roby Ciarlo, (matita insostituibile dell’associazione). Una bella partenza, questo vernissage delle “Serate al Chiostro”, prologo del seguito che andiamo a narrare. Al termine della manifestazione è stato offerto, come in passato, un cordiale rinfresco, per il quale sono stati ricordati e ringraziati gli sponsor Bar Rossi, Albergo Azzurro e Albergo Miranda. Nella seconda serata, dedicata alla “ALLA SCOPERTA DELLA FAUNA E DELLA FLORA DEL BEIGUA”, Marco Bartolini, noto studioso della natura, ha illustrato, con stupende immagini quanto sia vasto e qualificato il patrimonio dell’habitat che fa capo al Beigua, soffermandosi con particolareggiate descrizioni d'insetti e d'animali delle varie specie, nella cornice delle meraviglie multicolori dei fiori, alle quali il numeroso pubblico presente in sala ha risposto con l’attenzione che esse meritavano, ponendo numerose domande. Poco prima dell’inizio della serata, il Presidente del Campanin Russu Giovanni Ghione ha offerto, a nome dell’associazione, un mazzo di fiori a Ilaria Mangini, dello staff del Geo Park del Beigua nonché preziosa collaboratrice del Campanin Russu, che si occupa, con altri colleghi, dell’ufficio informazioni UNESCO nel palazzo Beato Jacopo. Sempre all’inizio dell’evento, hanno preso la parola l’Assessore alla Cultura del Comune di Varazze, Mariangela Calcagno e l’Assessore all’Ambiente Ambrogio Giusto, i quali hanno ribadito l’importanza di questi incontri per una conoscenza più approfondita del nostro territorio. Era pure presente, gradito ospite, il Sindaco di Sassello Buschiazzo, inserito da tempo nelle manifestazioni promosse dal Campanin Russu e che interessano il Beigua. Un pregevole piatto in ceramica con l’emblema dell’associazione ha premiato l’intervento di Marco Bartolini in ricordo dell’interessante serata, seguito dal rinfresco di prammatica offerto dal Bar Rossi, Albergo Azzurro e Albergo Miranda. Aria di monti e di rocce, di arrampicate mozzafiato e di tuffi da trampolini naturali in laghi di puro cristallo, così il terzo incontro al Chiostro ha visto il C.A.I., Sezione di Varazze, proporre, attraverso le spiegazioni e le proiezioni di Cristian Roccati “DAL MARE AL BEIGUA: AVVENTURE ALLA SCOPERTA DEL NOSTRO ENTROTERRA…E NON SOLO” il mondo suggestivo e reale. Introdotto dal Vice Presidente del C.A.I. Gianpaolo Scotto e presentato da Marco Brocca del C.D., Roccati ha ripercorso, attraverso interessanti riprese filmate, il proprio cammino di amante della montagna e della natura, un colloquio che lo ha portato, dai torrenti del Beigua, alla Groenlandia, con approfondimenti socio-ambientali su popolazioni per la maggior parte di noi ancora sconosciute, evidenziandone le problematiche che la sua penna di scrittore ha fissato in numerosi libri, alcuni dei quali sono stati esposti e visibilmente graditi nel corso della serata. In questa afosa estate, le immagini di sorgenti, boschi e ghiacciai hanno portato una nota d’invidiata frescura, quasi un sollievo, al numeroso pubblico presente, che ha lungamente applaudito in Cristian Roccati quel desiderio nascosto che tutti abbiamo di vivere in prima persona l’avventura. Anche per lui e per il C.A.I Varazze, un ricordo del Campanin Russu dal Presidente Ghione e i complimenti dell’Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno. Era pure presente la Presidente del Centro Studi “Jacopo da Varagine” Elsa Roncallo. Poi il solito, gradito rinfresco. Non vogliamo ripeterci, ma ricordiamo che tutte le Serate sono supportate tecnicamente da Gianni Giusto e dallo staff del Campanin Russu (Conforti, Candela, Mantero, Pastorino, Ciarlo, Pansolin e Traversi, con gli sponsor di cui ai precedenti articoli.) Il mare è stato il protagonista della quarta “Serata al Chiostro”, merito della “Cooperativa Solaro” che ha presentato “PESCI E PESCÒEI”, con l’intervento diretto di Franco Vallerga, il celeberrimo “Persegà” e di Sara Gambarotta, cognata e validissima collaboratrice con esperienze di pesca e, ora, di commercio a terra. Un duo molto affiatato e preparato che ha accompagnato il pubblico nei gironi affascinanti di un mestiere non facile, ma evidentemente amato e che li ha portati ad una profonda conoscenza di questo “padre patrigno” del quale hanno raccontato storie per molti di noi sconosciute, quali i nuovi pesci entrati in Mediterraneo dal mar Rosso e dall’Oceano, per l’evidente tropicalizzazione delle acque: pesci come il barracuda, il pesce palla e molti altri, una sorta di “immigrazione” che mette in pericolo la fauna stanziale. Corroborati da splendidi filmati che illustravano la fauna sotto costa, teatro del loro lavoro quotidiano, il Persegà e Sara hanno tenuto una vera lezione sul mondo ittico, non tralasciando le problematiche che hanno portato a cambiamenti epocali, la posidonia, la scomparsa dei mitili (questo per il mare più pulito…), le leggi inerenti i periodi di pesca e gli incontri particolari, come il pesce Leone e lo squalo Volpe, punte di diamante di una pesca spesso avara ma che consente loro di guadagnarsi il pane onestamente e con amore. Bella e interessante serata, dunque, quella della “Cooperativa Solaro”, molto apprezzata e ricca di spunti e di domande che ne hanno sancito un meritato successo. Interventi poetici sul tema dei pescatori e del mare sono stati introdotti da Mario Traversi e Giovanni Ghione. Al termine, lo stesso Presidente Ghione ha offerto a Sara Malagamba un mazzo di fiori, omaggio alla sua competenza e alla grazia che, nonostante un lavoro dai risvolti apparentemente rudi, nulla toglie alla sua dolce femminilità e ne fa una partner perfetta di Franco Vallerga, che con il fratello Roberto ogni giorno fornisce pesce fresco e pregiato alla tavola dei molti intenditori e buongustai. Anche per questi graditi protagonisti delle “Serate al Chiostro”, un ricordo in ceramica con il logo del Campanin Russu. È seguito il solito rinfresco come da simpatico copione, offerto dal Bar Rossi, Albergo Azzurro e Albergo Miranda. Efficiente lo staff tecnico e di supporto dei soci, Giusto, Mantero, Candela, Pastorino, Pansolin, Conforti, Ciarlo e un grazie ai pazienti Padri Domenicani (sempre presente e premuroso frà Giovanni Mangili, in rappresentanza del Priore padre Daniele Mazzoleni (assente per seri problemi di famiglia e al quale auguriamo ogni bene) anche frà Candido Capitano, reduce da un infortunio, ci ha confortato con la sua presenza. Ancora in primo piano il mare nell’ultima serata al Chiostro, ma questa volta “DI VELE E DI MARINAI” che hanno raccontato, attraverso le approfondite spiegazioni di Marcella Ercoli, Presidente del Club Nautico Varazze, la storia affascinante di una tradizione che arriva da lontano, ancor prima di quel 1921 che diede inizio, con il n°9 dei Club Velici esistenti allora in Italia, a una vera e propria epopea che continua ancora oggi, forte di una numerosa adesione di giovani promesse che sono il frutto evidente di una semina fatta con criterio e tanta passione. Surrogata da Berto Carattino, del C.D, un nome legato a pagine gloriose in regate su tutti i mari, comprese le Olimpiadi di Helsinki, Melbourne e Acapulco, con gli indimenticabili Pino, Menitto e Antonio Carattino e, oggi, con Paolo Gaggia, Campione del Mondo Jr. Laser e Vice Campione del mondo ISAF, la presidente del V.C.N. ha sgranato un lungo rosario di avventure e di scafi, dove i Cantieri Baglietto hanno avuto il posto d’onore nella costruzione dei diversi tipi d’imbarcazioni, dalle Lupe, ai Laser, ai gozzi a vela che entusiasmavano, subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale, folle da stadio in gare mozzafiato, un elenco difficile da contenere in un solo articolo. Oltre a questo lungo e affascinante ricordo di “splendide creature”, prima in legno e poi, con l’evoluzione delle nuove tecniche, in leghe sempre più sofisticate, il racconto ha toccato sentimentalmente le varie vicissitudini del Club, gli spostamenti di sede, la ricerca di uno spazio vitale, oggi finalmente trovato, ma ancora bisognevole di giusti riconoscimenti e concessioni, visti i risultati ottenuti con le nuove leve che dagli Optimist salgono la scala dei valori agonistici di una scuola di alta classe, forgiata in anni e anni da indimenticabili personaggi (Pino Carattino, Aldo Attori, Alfredo Rebagliati), veri maestri di sport e di vita. Il pubblico, visibilmente interessato alle tematiche illustrate, ha posto domande inerenti gare e scafi (Com.te Stefano Giacobbe, collaboratore del V.C.N. nella scuola dell’obbligo, Adriano Mantero e altri, mentre due poesie sull’origine del suddetto sodalizio sono state lette da Mario Traversi. Una bella e riuscita serata, quella che ha concluso gli incontri del Campanin Russu per il mese di luglio, merito dell’evidente passione della dinamica Presidente Marcella Ercoli, giustamente applaudita e alla quale il Presidente del Campanin Russu Giovanni Ghione ha offerto un omaggio floreale, consegnando quindi un piatto in ceramica al “veterano e storico della vela” Berto Carattino. Poco prima del rinfresco, come sempre offerto dal Bar Rossi, Albergo Azzurro e Albergo Miranda, il Presidente ha voluto ringraziare i presenti con una piccola e simpatica lotteria, i cui premi consistevano in libri di poesia e la storia delle Confraternite di Varazze. Un grazie sincero e affettuoso ai Padri Domenicani per un’ospitalità che si avvia alle nozze d’argento e un arrivederci all’Auditorium degli Stellati, con le due serate del 2 e 3 agosto, con foto finale dello staff del Campanin Russu presente in sala.
E ANCORA AI “FRATELLI STELLATI”
Appendice delle “Serate al Chiostro”, sono seguiti gli annunciati due incontri all’Auditorium dei “Fratelli Stellati”, mercoledì 2 e giovedì 3 agosto, rispettivamente sui seguenti temi: “Il BEIGUA E IL MARE VISTI ATTRAVERSO I COMUNI DI CELLE LIGURE, COGOLETO, SASSELLO E VARAZZE”; e “LA POESIA DI GIORGIO CAPRONI”, a cura del prof. ANDREA CIPOLLONE”. La prima serata, dopo l’introduzione del Presidente Giovanni Ghione e il saluto dell’Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno, è stata svolta da Mario Traversi per quanto riguarda il territorio di Celle L., Cogoleto e Varazze, mentre Sassello ha avuto in Gianni Giusto, sassellese Doc, un mentore di eccellenza, con spiegazioni particolareggiate sulla storia, l’arte e le attività di lavoro dell’importante località. Due incontri veramente gradevoli, nei quali sono emerse interessanti notizie sui Comuni trattati, con immagini filmate da Giuseppe Bruzzone e da Gianni Giusto, mentre il prof. Andrea Cipollone (apprezzato anche come cantante e organizzatore di eventi), dopo una particolareggiata esposizione del Presidente Giovanni Ghione e l’intervento dell’Assessore alla Cultura Mariangela Calcagno, ha tracciato da par suo la storia e il cammino poetico di Giorgio Caproni, toscano innamorato di Genova e della Liguria, coadiuvato da Giovanni Ghione e Mario Traversi nell’originale lettura a tre voci della lirica “LIGURIA”. Anche questi due ultimi eventi dell’Estate Culturale del Campanin Russu sono stati contrassegnati da un pieno successo di pubblico e di critica, a riprova della validità di una formula che sa coniugare al meglio la vacanza con il passatempo intelligente. Presenti all’Auditorium la Presidente dell’Associazione “Amici del Sassello” (gemellata con il Campanin Russu) Carla Matteoni, con la Vice Pres.te Ivana Rossi e la storica Valentina Rossi. Sempre fedele la Presidente del “Centro Studi Jacopo da Varagine” Elsa Roncallo e molti suiveur varazzini e ospiti italiani e stranieri di Varazze. Un opportuno rinfresco, offerto da U Campanin Russu e curato da Adriano Mantero, con la collaborazione di Ettore Candela, Roby Ciarlo, Tomaso Pastorino e Bertino Conforti, ha concluso in positivo questi non leggeri incontri al Chiostro e agli Stellati, con un arrivederci alle prossime manifestazioni.
GRAZIE VARAZZE – MUCHAS GRACIAS !
Con queste parole sr. Daniela Maccari, misionera comboniana, ci ha salutato sabato 22 luglio u.s., dopo un periodo di riposo trascorso nella sua Varazze, ed è ripartita per l’Ecuador, dove svolge la propria attività al servizio di quelle popolazioni bisognose di aiuto materiale e di sostegno morale e spirituale, provate come sono da condizioni economiche non certamente brillanti e colpite da ricorrenti, forti calamità naturali, come terremoti, eruzioni vulcaniche e tsumani. “Sono stati giorni belli e significativi gli incontri con tanti di voi, sia con le singole persone, con gli inviti nelle famiglie, con i parenti e amici, come pure i sostenitori del “Progetto da Famiglia a Famiglia nel salone parrocchiale,” ci scrive la nostra misionera, rimarcando la generosità trovata presso tante persone, in primis dalla Bottega “Amandla”, che festeggerà il 16 settembre p.v. i 20 anni di servizio, di solidarietà e di volontariato, e che tanto si adopera per quelle popolazioni commercializzando i loro prodotti (caffè, zucchero, marmellate, frutto del lavoro di tante famiglie, soprattutto cooperative di donne. “Acquistarli vuol dire incentivare un’economia che permette di lavorare con una giusta remunerazione e rimanere così nella loro terra, con le loro tradizioni, la loro cultura, con le famiglie unite, e vivere con dignità e senza la necessità di emigrare (messaggio di drammatica attualità, meditiamo ! n.d.r.). Suor Maccari ricorda anche la sua precedente missione in Mozambico, “dove i frutti della vostra solidarietà si sentono…” Bene, cara sr.Daniela, cercheremo di fare del nostro meglio per assecondare questo desiderio che, del resto, ci porta, insieme all’aiuto economico dato, di usufruire di prodotti genuini e di qualità, il chè, di questi tempi, è più che necessario per la nostra salute. E per questo che, salutando sr. Daniela Maccari, ricordiamo che la Bottega della Solidarietà si trova di fronte alla Panetteria Giordano, con molti e diversi articoli a disposizione, oltre al “Progetto da Famiglia a Famiglia”, del quale si occupa specificatamente Gianni Tomasi (Tel. 019/ 96478).
Un caro saluto da tutti noi e “Hasta luego !”
UN PATRIMONIO DA SALVAGUARDARE
A Lucca, nell’Archivio Nazionale delle Città turrite d’Italia, Varazze (o meglio Varagine) è inserita a pieno merito nella lunga lista che ricorda il patrimonio storico rappresentato dalle antiche mura che hanno difeso, da nord a sud, la nostra penisola dagli attacchi di eserciti, bande armate e, nel caso specifico di Varazze, dai barbareschi levantini. Anni fa, alcuni soci del Campanin Russu si recarono colà e poterono verificare “de visu” la planimetria e il disegno della cinta muraria della nostra città così com’era al tempo del suo massimo splendore, e provarono un senso di giustificata soddisfazione. Trovarsi in compagnia d’illustri e blasonate mura e castelli dell’alto e basso medioevo che hanno fatto la storia d’Italia, ancorché non esisteva ancora lo stato unitario, inorgoglì non poco quei nostri concittadini, consci della riconosciuta importanza data alle loro antiche e care mura, le quali meriterebbero di essere valorizzate come si conviene perché, oltre alla storia e al rispetto dei nostri avi che le eressero a difesa dell’abitato, esse rappresentano un indiscusso fascino riconosciuto soprattutto dagli stranieri che si fermano ad ammirarle e a fotografarle (e che si chiedono il perché di certi, evidenti abbandoni, con crepe e merli in caduta, e quella bassa torre in via S.G. Bosco, che assomiglia ormai più a un deposito di ferri vecchi, parcheggio per moto e rifiuti vari, per non dire altro). “Se le avessimo noi americani ne faremmo un business”, ci siamo sentiti dire. Ma senza arrivare a speculazioni del genere, un lifting se lo meriterebbero, aggiungiamo noi, almeno per un serio messaggio culturale e turistico. Parliamone un poco con la Soprintendenza ai Beni Culturali e vediamo di ridare dignità a un patrimonio che molti ci invidiano e ci chiedono il perché di questi abbandoni. Ricordiamo che esiste anche un progetto di “passeggiata archeologica” e che sarebbe bene riprenderlo. Le associazioni culturali di Varazze, ne siamo certi, sono pronte a collaborare con le Autorità competenti.
A PATTY BERNA IL FESTIVAL DEGLI STONATI
L’ormai classico “FESTIVAL DEGLI STONATI” che ogni estate porta in piazza Bovani i più scatenati ed esilaranti personaggi e compagnie della città, è stato vinto, nell’edizione svoltasi il 22 luglio u.s., da “PATTI BERNA”, imitazione esplosiva di Patty Pravo (Bernardo Baglietto) seguita da “NESCI PER CASO (Stefano Perata, Marco Venturino, Maurizio Landolfa e Silvano Ferro), gruppo di simpatici e allegri burloni, mentre al terzo posto si è classificato DOMENICO MUGUGNO (Raffaele Fiorini) nella tragicomica “Piange il telefono”, altra interpretazione veramente efficace. Il “Festival degli stonati” 2017, al quale hanno partecipato numerosi concorrenti, tutti bravi nelle loro interpretazioni (qualcuno non proprio stonato…), ha richiamato ancora una volta una vera folla di spettatori e un’ondata di allegria e di buonumore, più che necessaria di questi tempi, anche per l’interpretazione dei due “vegetti”, (Gino e Beppe) intercalanti con le loro battute fra un’esibizione e l’altra, secondo un cliché ormai affermato e che ha portato Gianni Way e Alfredo Valle al successo non solo a Varazze, ma in varie altre parti d’Italia e del mondo. Ospite d’onore e applauditissimo, Piermaria Cecchini (il”Baffo” della birra Moretti”), che ha immerso il pubblico, soprattutto i “più âgé” nella semplice e indimenticabile atmosfera degli anni ’40 e ’50, a quell’Italia senza troppi grilli per la testa e ancora con il sapore delle tagliatelle della domenica e i riti di famiglie tradizionali e unite. La manifestazione, patrocinata dal Comune di Varazze e organizzata dalla Pro Loco Borgo Solaro con la collaborazione fattiva di Gianni Way, era a favore della Croce Rossa e della Protezione Civile di Varazze, sodalizi benemeriti e per i quali non si fa mai abbastanza.
IL TROFEO “CIASSA DU BALLUN” DI TRUCO A BAGLIETTO-PERATA
Dopo una severissima selezione che ha messo a dura prova i nervi dei concorrenti, il 3° Trofeo “CIASSA DU BALLUN” di Truco, il caratteristico e difficile gioco di carte importato dal Sud America dai nostri naviganti ed emigranti, si è concluso, venerdì 28 luglio u.s., nell’omonima piazza (Bovani) in una cornice di spettatori attenti e compresi dell’importanza dell’evento. 13 coppie, su 6 tavoli si sono affrontate al via del cronometro del Presidente del “Gruppo Amici del Truco”, Ambrogio Canepa, sfidandosi nelle eliminatorie che hanno portato, a tarda notte, ai seguenti risultati. 1^Graziano Baglietto-Franco Perata, ai quali va il Trofeo “CIASSA DU BALLUN 2017”; 2^Giorgio Guastavino-Giampiero Magnaguagno (buono acquisto); 3^Lidio Polverini-Antonio Cervetto (cena offerta dal Ristorante Brì della famiglia Tassara “Rosella, Bianca e Luigi”; 4^Giuseppe Albezzano-Walter Noto (cena offerta dal Ristorante “Terracqua” da Lucio. Ottima l’organizzazione curata da Giorgio Guastavino con il supporto del Comune di Varazze e della “Pro Loco Borgo Solaro”. Alla fine della gara abbiamo raccolto le prime impressioni di Giorgio Guastavino, secondo classificato di questa edizione e già vincitore di nove altri incontri a livello nazionale, il quale ha dichiarato. “Sono rammaricato per il fatto che non ho potuto raggiungere il “pieno” delle 10 gare di cui sopra, dovuto al fatto che il socio di coppia Magnaguagno, varazzino residente a Roma e arrivato all’ultimo momento, non ha potuto allenarsi convenientemente”. Un bravò ai vincitori e anche alla coppia Fazio-Ghigliazza, vincitrice dell’edizione 2016, quest’anno fuori dal podio che tenteranno di riscalare nel 2018. A tutti indistintamente i concorrenti, che ogni giorno danno spettacolo con le loro esclamazioni in spagnolo, proprie del gioco, in piazza Bovani, ormai centro delle attenzioni di cittadini e ospiti (soprattutto delle graziose straniere incuriosite da quel linguaggio chiaramente “macho”), vanno i nostri complimenti per l’animazione che danno all’intero quartiere del Solaro.
IN FESTA IL SOLARO PER LA RICORRENZA DI SAN DOMENICO
La Comunità dei Padri Domenicani ha festeggiato, martedì 8 agosto, il fondatore dell’ordine, con una S. Messa solenne animata dalla corale di S. Domenico e officiata da P. Luca Refatti, neo sacerdote da maggio, dopo un triduo preparatorio condotto da padre Mario Mazzoleni O.P., Parroco di Torino, con la partecipazione, domenica 6, della corale di Grana e Montemagno. Una ricorrenza molto sentita, quella di S. Domenico, che ha riunito attorno allo storico convento, voluto da S. Caterina, soprattutto il popolo del Solaro, tradizionalmente affezionato ai figli del Santo di Guzman, il cui profilo è stato tracciato con proprietà da padre Refatti, che ne ha ricordato la feconda opera al servizio della Chiesa e dei poveri, “portando la fiaccola della verità con fuoco dell’amore, alimentando nel mondo la fede.” “Alla liturgia di lunedì 8 agosto hanno partecipato il Priore, padre Daniele Mazzoleni, padre Lorenzo Minetti, padre Giovanni Cavalcoli, frà Candido Capitano, frà Alberto Mangili, le Confraternite cittadine e le attivissime Terziarie Domenicane, che hanno preparato un gradito rinfresco nel chiostro del convento.
MUSICA E ARTE DEL VOLTO IN PIAZZA BOVANI
Doveva essere il “Sambodromo”, piazza Bovani, la sera di giovedì 10 luglio, per il classico “Carnaval do Solar”, ma il gran caldo delle ultime settimane che precedevano l’atteso appuntamento dei gruppi dei Bagni Marini, non ha permesso di organizzarsi come si sperava e allora la Pro Loco Borgo Solaro ha immediatamente virato di borgo, mettendo su una simpatica e riuscita serata di musica e di canto, con al timone lo scatenato Roberto Moracca, ormai conosciutissimo come Bond, il Dj che non manca mai un colpo quando occorre richiamare cittadini e turisti attorno al palco delle sue esibizioni. E così, con un indovinato accostamento alla GB Profumi di Varazze, arrivata con le sue graziose ed esperte dimostratrici, la festa ha preso il via con originali e ben riusciti trucchi sul volto di parecchie donne di ogni età, mentre la piazza era avvolta in un tourbillon di note musicali e di una vera piccola folla di bambini che danzavano in improvvisate figure che la loro fresca fantasia gli suggeriva (ma non sono mancati gli adulti…) e la giustificata soddisfazione di Federico Piccardo, Presidente della Pro Loco Borgo Solaro, che anche questa volta è riuscito ad organizzare una serata all’insegna dell’allegria, cui non sono mancati regali e premi a far dimenticare un poco quel Carnevale rimandato al 2018 per ragioni climatiche e che comunque resta sempre un punto fermo nel calendario delle manifestazioni dell’Estate Varazzina.
ANCORA TARSOGNO PER TRAVERSI
Aveva deciso di “staccare” con il Concorso Nazionale di poesia “Tarsogno e Alta Val Taro”, dopo cinque vittorie e numerosi altri podi, inviando alla 19^ edizione del 2017 una poesia dal titolo emblematico “Tarsogno addio”. La giuria del premio non è stata d’accordo e così Mario Traversi ha dovuto risalire il passo di Centocroci per raggiungere l’amena località emiliana e ritirare l’ennesimo attestato e proprio per la poesia suddetta, risultata tra quelle scelte su oltre 300 inviate da tutta Italia. La cerimonia di premiazione si è svolta sabato 12 agosto nell’elegante teatro Ducale di Tarsogno, alla presenza delle massime autorità della vallata, Sindaci e Presidenti di enti e associazioni varie, tra cui il Sindaco di Tornolo Cristina Cardinali (Tarsogno ne è una frazione), nel corso della quale Mario Traversi è stato calorosamente festeggiato anche per la sua fedeltà a quel generoso e bellissimo territorio, quasi ne fosse un figlio devoto. La manifestazione è stata arricchita da un concerto d’archi e voce e dal cantautore Andrea Mingardi, affabile e suadente intrattenitore che in duetto con l’amica Mina (via internet) ha deliziato i numerosi presenti con la canzone “Se ti senti solo”. Pubblico numeroso ed entusiasta che premia giustamente la Pro Loco Tarsogno per la perfetta e signorile organizzazione dell’evento che può contare da anni su di un “motore” efficiente come la segretaria Sonia Cardinale. A sostenere Traversi in questo qualificante e faticoso appuntamento (percorso lungo e stressante con il Centocroci giudice di gara…) c’erano Marisina e Aurelio del “Gruppo Cantori dei Cappuccini”.
SERATA IN MUSICA…E NON SOLO AL SOLARO
Già il titolo dell’evento preannunciava un trattenimento frizzante, da “bollicine”, quello organizzato dalla Pro Loco Borgo Solaro per la serata di domenica 13 agosto in piazza Bovani, il che è avvenuto sulle note e percussioni di Rosella Fornaroli, che con Walter Franchi e Maurizio Cardullo e la partecipazione dei “Vegetti” Gianni Way e Alfredo Valle (animatori sempre in “tiro” con le loro trovate e battute dialettal-italiane) ha dato vita ad un variegato spettacolo veramente “da bollicine” che ha entusiasmato il folto pubblico presente nella “magna piazza” varazzina. Applausi meritati a Rossella Fornaroli che ha dato il meglio di se stessa sia nel canto sia nelle percussioni, specialità questa solitamente riservata al sesso forte, ma che la “verve” dell’artista ha dimostrato come non esista alcun ostacolo al sesso, considerato (a torto) debole. Un cocktail di canzoni opportunamente “frullate” è riuscito ad accontentare ogni fascia d’età in un crescendo d’indovinati e suggestivi interventi offerti dall’affiatato trio, mentre i “veggetti”, che di vecchio non hanno se non le vestimenta del proprio ruolo, hanno portato una ventata di sano divertimento con i loro esilaranti interventi. Complimenti alla Pro Loco Borgo Solaro, quest’anno veramente sugli scudi per le tante iniziative che porta avanti con successo e che ravvivano continuamente questo popolare quartiere e i suoi numerosi ospiti. Un bravò al Presidente Federico Piccardo e al suo staff, dove una voce particolarmente da evidenziare è quella di Rosanna Venturino. E presto arriveranno altre gradite sorprese. Nota simpatica della serata, braccialetti e collanine in regalo al pubblico da parte di Vicky B.
SPIAGGIA LIBERA SÌ, MA I SIOUX…?
Non tutti possono permettersi lo stabilimento balneare ed è giusto quindi che vi siano tratti di spiaggia libera e attrezzata, con tanto di sorveglianza (giorno e notte), ma gli accampamenti dei Sioux proprio non ci stanno in riva al mare e danno un’impressione negativa che si ripercuote su tutto il litorale, dove invece ci sono ordine e pulizia. Ed è proprio il problema pulizia che pone seri problemi in questi accampamenti che ricordano i film di John Ford, dove forzatamente ci si arrangia per i bisogni corporali, soprattutto notturni. Non vogliamo discriminare nessuno, beninteso, il mare è di tutti e l’accesso alle sue invitanti e corroboranti onde è sacrosanto, ma un minimo di ordine e di buon gusto, oltre che d’igiene, suggerirebbe di non confonderlo con il Gange, dove vi sono altre culture, tutte rispettabilissime, ma certamente molto diverse dalla nostra. Varazze, come Laigueglia e altre località della Liguria, dovrebbe per lo meno vigilare che di notte non sorgano questi accampamenti, spesso accompagnati da urla scomposte che rafforzano l’impressione di un Far West del quale Varazze non ne sente il bisogno, regolando un orario di chiusura e apertura delle spiagge libere, lasciando solo alle ore diurne la piena e doverosa libertà di balneazione “a gratis” per un bagno veramente decente.
NOVANT’ANNI: TRAMPOLINO DI RIPARTENZA PER ANTONIO BADANO
Aveva cominciato come operario al Cotonificio Ligure, Giuseppe Badano, ma le sue doti di provetto falegname (bancâ), lo portarono presto a mettersi in proprio, operando nel campo dell’arredamento per negozi e appartamenti e firmando pezzi unici di valore, quali la porta d’ingresso della CARISA di Varazze e il progetto di un palco con passerella per sfilate di moda (Alassio, Bordighera, Ventimiglia, ecc.) convertibile in palco a semicerchio capace di accogliere una banda completa, più una corale di 60 elementi, e ospitare contemporaneamente un balletto. Il palco era un chiaro segno del destino se, per assecondare la passione per la danza della figlia Giovanna, Antonio e la moglie Rosa Lupi, negli anni ‘70 decisero di trasformare una parte della propria falegnameria in un’attrezzata scuola di danza (inizialmente gestita dalla danese Anna Lizzie Jackobsen, prima insegnante di Giovanna), scuola oggi ai vertici di un successo ultra nazionale per merito della stessa Giovanna Badano, ancora e sempre supportata con nuove e geniali idee dal papà, che il 5 settembre 2017 riparte dal trampolino dei suoi primi novant’anni per continuare a vivere quel sogno diventato palpabile realtà. Ci sarà festa, giovedì 5 settembre al Bar Rossi, per festeggiare questo traguardo di lavoro e di successi che prese forma con il primo “Arabesque” di Giovanna, oggi attorniata da una folta schiera di allieve e allievi dei vari corsi e dalla simpatia di una città che ne ha fatta un’icona di grazia e bravura. Il merito di tutto questo ha però una lontana anteprima, quando papà Antonio (Totò per gli amici), corteggiava discretamente Rosa Lupi, addetta al guardaroba del Kursaal Margherita e, tra un cappotto e una pelliccia, riusciva a portarla sulla pista da ballo per un giro di valzer che continua tuttora. Nel DNA di entrambi c’era già, evidentemente, la premessa per i passi aerei del futuro cigno… Gli auguri più fervidi del Giornalino per Antonio Badano e per la stupenda avventura della sua famiglia.
LA “SANTA INQUISIZIONE” - FANATISMO E GARANTISMO
Già da questo titolo emergeva chiaramente quanto ci si aspettava dalla conferenza del prof. padre Marco Rainini O.P., dell’Università Cattolica di Milano e di quella di Brescia, giovedì 17 agosto, nel chiostro di S. Domenico, tenuta alla presenza di un folto e molto interessato pubblico accorso per ascoltare dalla viva voce del colto e preparatissimo studioso di una materia ancora oggi “scottante”, la genesi e lo sviluppo di una pagina che oscurò parte della Chiesa in anni densi di avvenimenti non ancora completamente compresi nella loro interezza. padre Rainini, presentato dal Priore padre Daniele Mazzoleni, ha fatto un’ampia disanima di quanto avvenne, sulla scorta di documenti processuali in quel di Bologna e in altre località, soffermandosi sull’interpretazione data a quei tempi alla giusta difesa della religione cattolica insidiata dalle varie correnti ereticali, all’eccesso della stessa, vista anche alla luce delle parabole di Gesù che insegnavano a non togliere la zizzania che infestava il grano, ma di attenderne la maturazione per poi intervenire alla separazione e all’eventuale castigo (molto centrato l’intervento di Lorenzo Cavanna in proposito). La lotta ai Catari e ai Valdesi, i roghi che illuminavano le notti di paesi e città, non illuminarono certamente le menti degli inquisitori, anche se il tutto va visto in una difficile e antica realtà che invita, ha spiegato padre Rainini, a sospendere il giudizio su quei mondi lontani dal nostro tempo, comunque rivisitati oggi con sofferta meditazione dalla Chiesa e dai suoi Pontefici. Rispondendo ad alcune specifiche domande relative ad una maggior conoscenza della Santa Inquisizione, il conferenziere ha indicato poi alcuni testi da consultare, quali “Il tramonto della rivoluzione” di Paolo Prodi e “L’autunno del Medio Evo” di Johan Huizinga. Le spiegazioni del brillante teologo hanno avuto il lodevole pregio di aprire uno spiraglio su quel difficile periodo della storia europea, la quale lascia tuttavia ancora molti interrogativi in sospeso, ma che la Chiesa ha virilmente affrontato senza reticenze, nel sofferto cammino di un mondo che, ancora oggi, divaga su stragi e olocausti, come sottolineato da padre Daniele Mazzoleni, che hanno fatto del XX Secolo il peggior periodo attraversato dall’umanità. Complimenti all’illustre prof. padre Marco Rainini per la chiarezza del suo intervento e ai padri Domenicani di Varazze per aver organizzato una non facile serata di intelligente discussione, da riprendere, eventualmente, visto il favore del pubblico, come sottolineato dallo stesso relatore. Al di là di ogni altra considerazione, ci piace concludere con un proverbio contadino del sassellese che recita: “Due cose sono inutili: ammazzare gli uomini e spalare la neve, poiché gli uomini muoiono comunque e per la neve ci pensa il sole…” Se adottassimo questa saggezza contadina, il mondo andrebbe certamente meglio, almeno per la prima parte del proverbio…”
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